Donne in maternità, azienda Gtt taglia i premi di produzione ed è condannata
Una condanna che ha fatto notizia, quella subita dal Gtt (Gruppo Torinese Trasporti). L’accusa: ha discriminato le sue dipendenti donne e soprattutto madri. E il Tribunale del Lavoro non ha assolutamente voluto sentir ragioni: ha infatti intimato alla società che gestisce i trasporti di cessare con immediatezza il comportamento discriminatorio, nonché di rimborsare le lavoratrici che avevano fatto causa e di pubblicare per due settimane la sentenza sulle bacheche dell’azienda.
Le dipendenti contro Gtt
A promuovere la causa contro Gtt sono state cinque dipendenti che avevano ricevuto un premio più basso scoprendo il motivo: l’azienda le aveva considerate assenti mentre erano in congedo per la maternità, sia obbligatoria che facoltativa, e assenti anche durante le malattie dei figli. Il giudice del lavoro Aurora Filicetti ha accertato il diritto delle dipendenti a chiedere il rimborso delle differenze tra quanto corrisposto e quanto avrebbero dovuto percepire, ordinando a Gruppo Gtt di equiparare le loro assenze a delle presenze. Le lavoratrici del Gtt, dopo aver tentato invano ogni strada interna per vedersi riconoscere quanto dovuto, si sono rivolte agli avvocati. «Si tratta di una sentenza significativa in materia di pari opportunità e di riconoscimento dei diritti della donna lavoratrice e madre» ha commentato l’avvocato Caffaratti.