Maxi-appalto al Cara di Mineo, chiuse le indagini. Avviso a Castiglione (Ncd)

25 Nov 2016 12:50 - di Viola Longo
castiglione cara di mineo

Corruzione, finalizzata anche ad acquisire vantaggi elettorali, e turbativa d’asta. Sono alcune delle ipotesi di reato formulate dalla Procura di Catania in merito all’inchiesta sul Cara di Mineo, per la quale sono stati emessi gli avvisi di conclusione indagini. Tra i destinatari del provvedimento il sottosegretario all’Agricoltura ed esponente di spicco del Ncd in Sicilia, Giuseppe Castiglione.

Il ruolo di Odevaine, da Mafia Capitale al Cara di Mineo

In totale, secondo quanto riferito da Repubblica e La Sicilia, ci sarebbero una decina di indagati, tra i quali anche Luca Odevaine, ex potentissimo braccio destra di Walter Veltroni ai tempi del Campidoglio e poi nome di spicco nell’inchiesta su Mafia Capitale. E proprio partendo dall’inchiesta romana e dal coinvolgimento di Odevaine è stato aperto il fascicolo catanese. In particolare, l’indagine è stata sull’appalto da 96 milioni e 900mila euro bandito dal Consorzio Calatino Terra di Accoglienza per l’affidamento triennale della gestione del Cara: nel 2011 Odevaine fu chiamato come esperto del Consorzio, circostanza che ha indotto la Procura di Roma a trasmettere parte delle carte alla Dda di Catania.

Castiglione: «Adesso potrò chiarire la mia posizione»

Ma all’attenzione degli inquirenti ci sono anche appalti antecedenti, quelli di quando al vertice del consorzio c’era Castiglione, il cui attuale incarico governativo non c’entra con le indagini. Prima in qualità di presidente della Provincia di Catania, soggetto attuatore, poi, quando la competenza nel 2013 è passata al ministero dell’Interno, come presidente del consorzio. Ma un “faro” sull’appalto era stato acceso anche dall’Autorità Anticorruzione. Raffaele Cantone ha inviato alle Procure di Catania e Caltagirone la documentazione sull’appalto per la gestione della struttura, definendo la gara «illegittima» e lesiva dei principi di «concorrenza» e «trasparenza». «Dopo 18 mesi da quando sono stato indagato, adesso potrò dare le mie spiegazioni, chiarirò all’autorità giudiziaria puntualmente la mia posizione ed il mio comportamento così come dimostrato nelle sedi istituzionali improntati a massima trasparenza, rigore e correttezza», ha commentato Castiglione

 

 

 

 

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