Camera, i sindaci pongono problemi. Ma Alfano e Boldrini pensano ai selfie

7 Nov 2016 16:17 - di Giacomo Fabi

Ci volevano i sindaci in trasferta a Montecitorio per far riassaporare ad Angelino Alfano un po’ di quella popolarità che in altri tempi e sotto ben diverse latitudini politiche l’attuale ministro dell’Interno era abituato a respirare a pieni polmoni. Da quando infatti ha archiviato per “tradimento” l’era berlusconiana, Alfano si è acconciato nel ruolo di stampella, prima di Enrico Letta e ora di Matteo Renzi, pur di non allontanare i sacri lombi dalle poltrone ministeriali di cui abbonda il suo sempre più microscopico Ncd. Per questo non avrà creduto ai propri occhi quando si è visto attorniato da primi cittadini con tanto di fascia tricolore nel Transatlantico di Montecitorio che sgomitavano per poter immortalarsi con lui nell’ormai irrinunciabile rito del selfie. Li comprendiamo: la magia dell’autoscatto consente a chiunque di poter godere del momentaneo contagio della notorietà. Foto da far vedere ad amici e parenti una volta tornati a casa. Per Alfano dev’essere stata senz’altro una sensazione piacevole: vero è che pur sempre il ministero dell’Interno, cioè il comandante in capo di tutte le prefetture che vegliano e sorvegliano l’operato dei sindaci, ma è altrettanto vero che tanti primi cittadini che ti chiedono di posare con loro non può che rallegrare la vista e rinfrancare lo spirito. E, più di altri, ne aveva bisogno Alfano, in evidente deficit di ossigeno elettorale dopo le capriole degli ultimi anni che lo hanno visto precipitare dal ruolo di delfino di Berlusconi a quello di tonno nella rete di Renzi. C’è da sperare solo che non se ne ubriachi. Anche perchè analoga festa, i sindaci, l’hanno riservata anche a Laura Boldrini. Segno evidente che quelli con Alfano non erano selfie ad personam e che lo stesso sarebbe accaduto con qualsiasi volto noto fosse circolato nei paraggi. Un po’ come capita a chi provasse a farsi un giro su una bella automobile in una strada di una città sudamericana stando in piedi accanto all’autista: tempo un minuto e ti appaludono tutti, ma non per questo ti eleggono presidente della repubblica. Neppure se fosse quella delle banane.

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