Un’inchiesta internazionale svela la vera identità di Elena Ferrante

2 Ott 2016 12:53 - di Robert Perdicchi

Il nome circolava da tempo, ma adesso arriva la conferma da un’inchiesta condotta da Il Sole 24 Ore, dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, dal sito di giornalismo investigativo francese Mediapart e dalla rivista americana The New York Review of Books: la scrittrice italiana di fama internazionale, Elena Ferrante, pseudonimo di una misteriosa autrice (o autore) sarebbe in realtà  Anita Raja, traduttrice residente a Roma, mogli dello scrittore napoletano Domenico Starnone. Le prove verrebbero da alcune indagini contabili sui conti della casa editrice che pubblica il filone dell’Amica geniale e e paga anche la Raja come traduttrice.

Ecco cosa scrive il Sole24ore.”Un’analisi dei redditi registrati da Edizioni e/o e da Anita Raja negli ultimi anni, quelli del boom della tetralogia de L’amica geniale, è illuminante. Nel 2014 il bilancio di Edizioni e/o Srl riporta ricavi per 3.087.314 euro, con un aumento di oltre il 65% sul 2013. Nell’anno successivo, il 2015, il balzo è ancora più significativo: i bilanci si chiudono a 7.615.203 euro, pressappoco il 150% in più rispetto al 2014. Lo stesso trend in forte ascesa è replicato dai compensi che ci risultano essere stati pagati da Edizioni e/o a Raja. Abbiamo infatti appurato che nel 2014 sono aumentati di quasi il 50%, mentre nel 2015 hanno fatto un ulteriore balzo di oltre il 150 per cento. Il compenso totale pagato l’anno scorso da Edizioni e/o a Raja è arrivato a superare di oltre sette volte il compenso del 2010, quando il successo dei suoi libri era ancora circoscritto all’Italia e ancora non era stato pubblicato il primo volume della tetralogia. Questo balzo, di cui non ci risulta abbia beneficiato alcun altro dipendente, scrittore o collaboratore di Edizioni e/o, non può essere giustificato da un incremento della mole di lavoro di traduttrice, notoriamente pagato poco. La spiegazione più logica è che sia dovuto al successo dei libri di Ferrante…”

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