Tolse le macchinette ai fotografi: Gigi D’Alessio in tribunale il 9 marzo

13 Ott 2016 15:42 - di Viola Longo

Verrà sentito in veste di imputato il prossimo 9 marzo. Gigi D’Alessio comparirà davanti ai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Roma. Il cantante napoletano è accusato di rapina, assieme al suo collaboratore Antonio Di Maria, per una vicenda che risale al gennaio del 2007 e coinvolse alcuni paparazzi.

La ricostruzione del fotografo

D’Alessio e Di Maria portarono via le macchinette a dei fotografi che si erano appostati davanti alla casa del cantante all’Olgiata. «Ci eravamo recati in quella zona solo per vedere che aria tirava. Il nostro obiettivo era fare delle foto a D’Alessio quando era fuori dalla abitazione, in quei giorni impazzava il gossip sul suo rapporto con Anna Tatangelo, non avevamo intenzione di fare foto illecite. Ricordo che le macchine fotografiche le avevamo lasciate nella mia auto che non avevo chiuso», ha detto in udienza Mauro Terranova, uno dei fotografi coinvolti. L’altro collega che avrebbe dovuto rendere testimonianza, Alessandro Foggia, invece, non si è presentato in tribunale perché ammalato.

D’Alessio: «Una vicenda paradossale»

Il rinvio a giudizio del cantante era stato disposto nel novembre 2015, quando era stata formulata l’ipotesi di  reato di rapina. In precedenza, D’Alessio e Di Maria erano stati accusati di lesioni, ma erano stati prosciolti. Il capo di imputazione fu quindi cambiato in quello attuale. «Quello che trovo realmente paradossale è che io sia stato rinviato a giudizio per una inesistente rapina che consisterebbe, pensate un po’, nell’avere strappato di mano alcune macchine fotografiche appartenenti a paparazzi che, violando la mia privacy, riprendevano me e la mia compagna senza autorizzazione alcuna», fu il commento di D’Alessio, secondo il quale «questo rinvio a giudizio darà luogo a un processo che, come dice uno dei miei difensori Francesco Compagna, al quale va il mio ringraziamento, è infondato giuridicamente anche se sarà di grande effetto mediatico».

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