Stupro al Colosseo: il romeno aveva già accoltellato una donna. Era libero
Che Eduard Oprea, accusato dello stupro al Colosseo, fosse una persona socialmente pericolosa si era capito anche dalla brutalità con cui ha infierito sulla turista australiana che ha violentato, picchiato e derubato, ma ora, dopo l’indentificazione e il fermo, sull’uomo di origini romene fermato dalla polizia per lo stupro nel parco di Colle Oppio emergono altre agghiaccianti novità e conferme.
Stupro al Colosseo, il romeno aveva già accoltellato una donna
La sua fedina penale, infatti, riporta tra le varie imputazioni, anche un arresto da parte degli agenti del commissariato Esquilino – datato febbraio 2015 – che lo avevano fermato con l’accusa di tentato omicidio e sfruttamento della prostituzione . L’uomo era finito in manette perché considerato il responsabile di una violenta aggressione ai danni di una prostituita connazionale, di cui era stato «ex protettore», e dalla quale avrebbe preteso nuovamente la percentuale sui suoi guadagni. La donna riuscì a resistere al tentativo di accoltellamento e a cavarsela con una ferita ad una mano; lui, invece, secondo quanto si è fin qui appreso, è uscito dal carcere il 30 giugno e attualmente era sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione agli uffici di polizia giudiziaria. Ma come è possibile, ci si chiede oggi, che una figura di quella pericolosità, sia potuta tornare così facilmente in circolazione? Come è stato possibile che un violento di quella fatta, che aveva appena dato prova di cosa era capace di fare, sia potuto tornare libero di infierire con violenza e crudeltà su un’altra donna, come accaduto alla sventurata turista australiana?