«Stop allo stalking bancario»: proposta di legge di Fratelli d’Italia alla Camera

20 Ott 2016 19:53 - di Giovanni Trotta

Stop allo stalking praticato dalle agenzie di recupero crediti a suon di telefonate giorno e notte e di lettere minatorie indirizzate a chi non paga i propri debiti alla banca o alla finanziaria. Lo prevede una proposta di legge presentata alla Camera da Fratelli d’Italia per estendere il reato di molestie persecutorie anche alle condotte «esercitate senza regole» da parte delle agenzie di recupero crediti nei confronti dei debitori delle banche. La proposta di legge, presentata a Montecitorio da Walter Rizzetto, Giorgia Meloni e Fabio Rampelli e sottoscritta dall’intero gruppo parlamentare di Fdi, prevede una aggravante rispetto alla pena prevista per gli atti persecutori commessi da istituti bancari o società finanziarie o filiali di recupero credito, o da qualsiasi altro soggetto giuridico nella attività di recupero crediti «quando vengano messe in atto condotte che esulano e travalichino quanto previsto dalla legge e le norme del codice di procedura civile». Condotte quali le telefonate a qualsiasi ora del giorno e della notte, lettere recapitate con finti decreti ingiuntivi e pressioni di ogni tipo diverse da quelle previste dalla legge in vigore, che possono portare anche a destabilizzazioni dure nei creditori: come nel caso di Dario Casotto, che, ha raccontato la moglie Laura Schiavo, non ha retto allo stalking bancario e si è tolto la vita per un debito di 40mila euro.

Meloni: lo stalking è una pratica aggressiva

Negli ultimi tempi, si legge nella relazione alla proposta di legge, sono considerevolmente aumentate le attività per recupero crediti che si avvalgono spesso di personale privo di un preciso inquadramento professionale, e perciò non soggetto alle normative ed alle discipline di settore che sempre più frequentemente mettono in pratica condotte “aggressive” che possono arrivare a travalicare i limiti consentiti dalla legge e le procedure previste dal sistema vigente, per di conseguire più elevate percentuali di “recuperato”. E’, appunto il caso di Dario Casotto, che non ha retto alla pressione degli agenti di recupero crediti, che telefonavano giorno e notte, e alla fine si è tolto la vita. «Non è possibile che si verifichino condotte del genere. Matteo Renzi dice basta allo Stato vessatore? Noi gli vogliamo dare una mano. Sostenga questa proposta di legge per punire lo stalking bancario», ha detto Giorgia Meloni, mentre Walter Rizzetto ha spiegato: «I debiti vanno pagati, ma con una riscossione più umana e più etica».

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