Parla uno dei vigili di Norcia. «Mi sono salvato grazie all’ora solare…»
«Mi sa che Santa Barbara (protettrice dei vigili del fuoco, ndr) ci ha messo qualche parola buona…». Danilo, della squadra speleo-alpino-fluviale dei vigili di Terni, racconta sorridente il pericolo scampato domenica. Centinaia di vigili che lavoravano a Norcia proprio sul tetto della chiesa, grazie al ritorno dell’ora solare, si sono salvati. Avendo spostato le lancette di un’ora, quando è arrivata la terribile scossa delle 7.40, i vigili erano ancora inattivi e le squadre si stavano preparando, imbragando. Fosse stato il giorno prima, i vigili del fuoco di Terni sarebbero già stati sul luogo e forse oggi non potrebbero raccontare quello che è accaduto.
Il racconto di uno dei vigili scampati al peggio
«Da due giorni io e un gruppo di colleghi stavamo lavorando sul tetto della basilica di San Benedetto, a Norcia…», racconta Danilo. Di quel tetto e del corpo centrale della basilica non è rimasto nulla, con la seconda scossa è crollata anche la facciata quattrocentesca che aveva retto. «Sabato sera ci eravamo detti: domani riposiamo un’ora in più. Se ci penso… È la seconda volta, in questi giorni, che la sorte ci sorride. L’altro giorno siamo scesi dalla piattaforma e dopo dieci minuti è arrivato uno scossone da 4.5 Richter. È andata bene a noi e, per quel che ne so, anche a tanti altri colleghi sparsi ovunque in paesi e paesini dell’Italia centrale. Ad Amatrice, per esempio». Intervistato dal Corriere della Sera, il giovane vigile, spiega che l’attrezzatura e la preparazione dei vigili fanno sempre la differenza: «Però – aggiunge Danilo – anche se siamo imbragati, anche se lavoriamo con una soglia di rischio accettabile, con una scossa importante può sempre esserci un imprevisto. È sempre meglio non trovarsi in quel posto in quel momento. È andata bene. È stato un giorno fortunato, nonostante tutto. Ci siamo giocati due jolly…».