Oliver Stone: ciò che accade in Libia, Siria, Iraq è colpa di Hillary Clinton

14 Ott 2016 17:40 - di Redazione

Il tre volte premio Oscar Oliver Stone alla Festa di Roma per presentare Snowden, film nella selezione ufficiale e in sala con la Bim dal primo dicembre, spara a zero su tutti: Hillary Clinton, Obama, l’America, la Nsa (National Security Agency), la Cia, l’11 settembre. E in più lancia un allarme a suo modo di vedere sottovalutato: “Attenzione – dice – siamo tutti schedati”.

Gli oltre 130 minuti del film raccontano di Edward Snowden, geniale hacker, deciso a servire la patria a tutti i costi, ma che poi nel 2013 diventa una vera e propria mina per il sistema Usa denunciando alla stampa come la Nsa, dove aveva lavorato, avesse messo in atto, tramite web, motori di ricerca, telefonia e social, un sistema di controllo esteso a tutti. E questo con la scusa del terrorismo. “Tutti in Europa siete sconcertati per la candidatura di Donald Trump – dice il regista di Platoon -, ma non credo possa farcela. L’alternativa, ovvero Hillary Clinton, non è certo meglio. Lei rappresenta il sistema statunitense in tutte le sue forme e sarà sicuramente più dura e militarista di Obama. E’ la Clinton la responsabile di quello che è successo in Libia, Iraq, Siria ed Honduras e non credo proprio che in lei ci sia vero spirito di riforma“. E ancora su Obama che mostra una sua ambiguità rispetto all’operazione Nsa, perché mentre rigetta questo progetto di controllo totale non lo fa con molta chiarezza e convinzione: “Su Obama non ho aggiunto né tolto nulla di quello che ha fatto in questa situazione. E’ stato lui a comportarsi così” dice il regista.

Mentre sul controllo totale perpetrato dalla Nsa e rivelato da Edward Snowden ora esule in Russia sottolinea: “Credo convenga ancora stare attenti ai propri cellulari. Tutti noi conosciamo quello che sta accadendo, siamo tutti schedati, sospettati, anche per reati che oggi non ci sono, ma che potrebbero divenire tali. Bisogna usare la crittografia. Molte società complici della CIA, senza saperlo, ora forniscono non a caso dati crittografati”. Per quanto riguarda invece la figura di Snowden vista da molti americani come quella di un traditore, spiega Stone: “non credo che gli americani abbiano capito davvero quello che è successo, sono più preoccupati per il loro Iphone. Il fenomeno è più imponente di quanto si possa immaginare, non si tratta di Pokemon o di quello che compriamo su Ebay, le informazioni che ci ha fornito questo giovane hacker sono complicate e difficili da cogliere per il grande pubblico”.

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