L’Ungheria non molla i confini. Altri poliziotti alla frontiera con la Serbia
L’Ungheria non molla la difesa delle sue frontiere. Un nuovo contingente di 20 poliziotti ungheresi è stato inviato ai confini fra Serbia e Bulgaria per affiancare i responsabili serbi nell’opera di controllo e contrasto all’immigrazione clandestina. Come ha detto il direttore della polizia ungherese Karolj Pap, citato dai media serbi, l’Ungheria dallo scorso anno aiuta costantemente in questa operazione di salvaguardia delle frontiere non solo la Serbia ma anche gli altri Paesi della regione, Slovenia, Macedonia, Bulgaria e Grecia.
Ungheria, nuovi poliziotti ai confini
Altre squadre di agenti ungheresi erano partite nei mesi scorsi verso le frontiere orientali e meridionali della Serbia. Nei primi dieci mesi di quest’anno, ha affermato Pap, oltre 18mila immigrati clandestini hanno tentato di entrare illegalmente in Ungheria, il 97% proprio attraverso il confine meridionale con la Serbia. Solo negli ultimi tre giorni i tentativi di ingresso illegale dalla Serbia sono stati 393. Nonostante la barriera metallica e di filo spinato eretta dall’Ungheria lo scorso anno lungo tutti i 175 km di frontiera con la Serbia, sono continui i tentativi di immigrati e profughi mediorientali di passare in Ungheria e quindi nell’Unione europea. Le autorità di Belgrado a più riprese hanno denunciato la prosecuzione del flusso di clandestini nonostante la chiusura ufficiale lo scorso marzo delle frontiere dei Paesi lungo la rotta balcanica. I profughi si affidano sempre più a bande di trafficanti che, in cambio di denaro, li aiutano a passare i confini e ad attraversare i Paesi lungo il loro itinerario verso l’Europa occidentale. Un escalation di invasioni che l’Ungheria non intende sostenere e che è decisa a contrastare con nuovi invii delle forze dell’ordine malgrado la politica dell’Ue che continua a sottovalutare l’allarme.