Istat, cala ancora la fiducia dei consumatori. Commercio, è crisi nera

27 Ott 2016 13:26 - di Redazione

Diminuisce anche ad ottobre, e per il terzo mese consecutivo, il clima di fiducia dei consumatori, sceso – secondo l’Istat che ne ha diffuso i dati – da 108,6 a 108. Decisamente migliore, invece, l’indice del clima di fiducia delle imprese Iesi che ripetono la performance del mese precedente passando da 101,2 a 102,4. Per i consumatori peggiora lievemente la componente economica e calano in modo più consistente le componenti personale e corrente. Per quanto riguarda le aziende, tuttavia, il dato di miglioramente va analizzato nelle sue componenti.

L’Istat: ok il comparto dei servizi alle imprese

Il segno positivo rilevato dall’Istat, infatti, risulta in tutti settori eccetto il commercio al dettaglio, dove l’indice scende da 102 a 101,30. Non è un caso, dal momento che l’eccezione negativa di negozi e botteghe è la sbocco obbligato della persistente crisi di fiducia dei consumatori. La crescita, infatti, è marcata nel settore dei servizi (dove l’indice sale da 103,7 a 106,6) e più lieve nella manifattura e nelle costruzioni (da 102,1 a 103,0 e da 125,3 a 125,8, rispettivamente).

Negozi e botteghe i più colpiti dalla sfiducia nella ripresa

Più in dettaglio, nel comparto manifatturiero migliorano i giudizi sugli ordini per il secondo mese consecutivo mentre rimangono stabili le attese sulla produzione. Sempre secondo l’Istat, nei servizi, migliorano i giudizi sul livello degli ordini e le attese sull’andamento generale dell’economia. Nel commercio al dettaglio peggiorano sia i giudizi sulle vendite correnti sia le attese sulle vendite future mentre il saldo sulle scorte di magazzino diminuisce. Quanto ai consumatori, rimangono stabili i giudizi dei consumatori riguardo la situazione economica del Paese mentre le aspettative si confermano in discesa per il sesto mese consecutivo. Le opinioni sull’andamento dei prezzi al consumo, espresse su un arco temporale di 12 mesi sono orientate alla diminuzione e aumentano le aspettative sulla disoccupazione.

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