In Giappone non cala il trend: duemila morti l’anno per troppo lavoro
Un’azienda su cinque in Giappone consente agli impiegati di fare più di 80 ore di straordinario al mese, malgrado gli sforzi del governo per ridurre la percentuale di ore lavorate e incrementare il numero di vacanze retribuite. E’ quanto si evince dal rapporto denominato libro bianco, approvato per la prima volta dall’esecutivo che si basa su un questionario compilato da 1.743 aziende e 19.583 lavoratori tra il dicembre 2015 e gennaio 2016. Lo studio è stato commissionato in base alla legislazione vigente che considera il governo responsabile della promozione di misure per prevenire morti e suicidi legati all’eccessivo carico di lavoro, definito in Giappone con il termine karoshi. La norma è stata resa effettiva dal 2014 e richiede che l’esecutivo informi il parlamento sui provvedimenti adottati per eliminare la pratica delle lunghe ore in ufficio; malgrado ad oggi non siano previste penali o sanzioni per le aziende che non rispettano le raccomandazioni del governo.
In Giappone è negli standard 80 ore di straordinario al mese
Nell’anno fiscale 2015 il numero ufficiale dei suicidi e i tentativi di togliersi la vita che sono stati riconosciuti come vincolati all’eccessivo lavoro dal ministero della Salute, hanno raggiunto quota 93. Tuttavia, i termini di raffronto dell’Agenzia nazionale di polizia mostrano che il numero dei suicidi ammonta in realtà a 2.159, gran parte dei quali – secondo gli studiosi – è attribuibile alla pratica del karoshi, smentendo di fatto le stime del ministero della Salute. L’esecutivo guidato dal premier Shinzo si è posto l’obiettivo di ridurre la percentuale di chi lavora più di 60 ore alla settimana al 5% della popolazione, costringendo le persone a utilizzare almeno il 70% delle ferie pagate entro il 2020.