Gorni Kramer: prendeva in giro il Duce ma poi andò nella Decima Mas (video)

26 Ott 2016 15:40 - di Antonio Pannullo

Gorni Kramer, oggi un po’ dimenticato, fu un personaggio di spicco della nostra televisione e della nostra musica: irresistibile jazzista, swingman, lo ricordiamo nelle trasmissioni del sabato sera alla direzione dell’orchestra. Lui era anche direttore d’orchestra, fisarmonicista, compositore, autore televisivo, arrangiatore, produttore discografico, contrabbassista. Non parlava molto, ma dal suo sorriso irradiava simpatia e comunicativa che lo resero un vero beniamino degli italiani per molti anni. Classe 1913, si chiamava Francesco Kramer Gorni, ed era della provincia di Mantova. È scomparso venti anni fa, proprio in questo giorno, il 26 ottobre, a Milano. Per anni abbiamo creduto che fosse straniero, per via di quel nome esotico, e anche perché preferiva esprimersi con la sua musica anziché con discorsi. Vediamo di conoscerlo meglio. Fin da bambino il padre gli mise in mano la fisarmonica, con la quale si esibiva già in tenera età nella band del padre. Così si appassionò alla musica e nel 1930, a soli 17 anni, si diplomò in contrabbasso al Conservatorio di Parma. Successivamente era venuto a conoscenza della musica jazz, proibita in Italia perché considerata degenere, e iniziò a suonarla con un gruppo di amici. Un’attività che oggi si chiamerebbe underground. Contemporaneamente scriveva canzoni: sue (e di altri) sono in particolare Pippo non lo sa, Nella vecchia fattoria, riadattata da un country americano, e il famosissimo Crapa pelada, portata al successo da Alberto Rabagliati. Ora, la più famosa crapa pelada in Italia a quel tempo era certamente Benito Mussolini, e riesce difficile credere che Kramer avesse composto quella canzone in perfetta buonafede. Così come Pippo non lo sa, che era evidentemente riferita ad Achille Starace, che aveva esasperato un po’ il popolo italiano con le sue marce, le sue divise, il “Lei”, il saluto romano e così via. Lui certamente era in perfetta buonafede, cercava di dare una parvenza di disciplina a questo popolo. Non sappiamo in realtà se Gorni Kramer fosse fascista o antifascista, ma certamente era un goliarda, fecava la musica e gli piaceva il jazz. Ed era un artista. In ogni caso né a lui né ai suoi amici accadde nulla, al massimo l’Eiar si limitò a ignorarli.

GorniKramer

Gorni Kramer e Garinei e Giovannini

Negli anni della guerra iniziò la collaborazione con Natalino Otto e quella, ben più duratura, con il Quartetto Cetra. Non si sa bene cosa accadde dopo l’armistizio, fatto che sta che Gorni Kramer si trovò, forse per caso, nella Repubblica Sociale Italiana, dove scrisse e collaborò con L’Orizzonte, il giornale diffusissimo della Decima Mas, non esitando a firmare i suoi pezzi. Non sappiamo neanche se indossò mai la divisa della Decima, ma probabilmente si limitò a fare spettacoli per le truppe. L’atmosfera infatti era cambiata: nel 1945 la radio della Rsi iniziò sorprendentemente a mandare pezzi jazz. Si sa certamente che qualcuno avrebbe voluto censurarli, ma lì intervenne Romano Mussolini, che come sappiamo dopo la guerra divenne uno dei più famosi e apprezzati jazzisti italiani. Non ci risulta che Gorni Kramer fosse epurato e perseguitato per la sua appartenenza alla Rsi, e nel 1949 ebbe un incontro importantissimo per la sua carriera: incontrò nientemeno che Garinei e Giovannini, e per tutti gli anni Cinquanta compose canzoni per le loro commedie musicali, alcune anche di grandissimo successo, come Un bacio a mezzanotte, Domenica è sempre domenica, Soldi, soldi, soldi e tantissisme altre. Alla Siae ci sono oltre mille canzoni depositate a nome Gorni Kramer. Fu anche un “padre nobile” della televisione italiana: nel 1954 debuttò insieme al triestino Lelio Luttazzi con Nati per la musica. Da allora partecipò a numerose altre trasmissioni di successo, tra le quali ricordiamo Il Musichiere. Verso la fine degli anni Sessanta si ritirò progressivamente dalle scene, ma veniva continuamente invitato come ospite, ma non disse mai nulla, da quel signore che era, sul suo passato e sulle sue convinzioni politiche. Nel 1991 la Rai, in occasione dei suoi 50 anni di carriera, gli dedicò una trasmissione, Merci beaucoup Gorni Kramer, ambientata a Mantova. Numerosi gli omaggi dedicati alla sua arte e alla sua persona: trasmissioni, corti, dischi, rassegne.

 

 

 

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