D’Annunzio segreto al Quirino di Roma: in scena l’uomo, non l’esteta
“Sarà un D’Annunzio inedito. Il Vate degli italiani come non lo si conosce, non il Superuomo o l’eroe decadente dedito al piacere, ma l’uomo Gabriele D’Annunzio con le sue fragilità e i suoi dissidi interiori”. Così Edoardo Sylos Labini ha spiegato il nuovo spettacolo – D’Annunzio segreto – che lo vede protagonista e che debutta domani al Teatro Quirino di Roma, per la regia di Francesco Sala. Va in scena tre anni dopo Gabriele d’Annunzio, tra amori e battaglie, sempre interpretato da Edoardo Sylos Labini.
La rappresentazione coglie il D’Annunzio ultrasettantenne, angosciato dalla vecchiaia ma ancora vitalissimo, nelle stanze del Vittoriale: di giorno esuberante e alle prese con le attenzioni delle sue amanti (Luisa Baccara e la governante Amelie Mazoyer) e di notte intento a tessere un dialogo con la donna che più lo influenzò a livello artistico, Eleonora Duse, ormai morta. “Il mio intento teatrale – ha dichiarato l’attore al Messaggero – è di proporre personalità italiane scomode e controverse. O le odi o le ami. Per questo spettacolo grazie alla possibilità concessami dal Vittoriale e dal suo presidente Giordano Bruno Guerri, ho potuto leggere lettere e visionare carteggi che mi hanno permesso di presentare un D’Annunzio inedito, più intimo e intenso. Non accettava il suo decadimento fisico e mentale, al punto da essere profondamente angosciato dalla morte. Si torturava con domande come ‘Forse dovevo morire prima?’ ed era spinto da idee suicide. Un uomo profondo, non semplicemente un esteta”.