Violenta l’amica italiana che lo rifiutava: arrestato senegalese in Romagna
Conosceva la sua vittima; la corteggiava, ha tentato per diverso tempo di convincerla ad avere una relazione con lui, un cinquantenne senegalese, da anni residente in Romagna dove convive con una italiana. Un immigrato come tanti che abitano la ricca provincia romagnola che una sera, stanco dei rifiuti – opposti da quella che fino a quel momento era stata un’amica – ai suoi tentativi di seduzione, ha deciso di estorcere con la forza quello che non era riuscito ad ottenere fin lì a parole dalla donna. Una violenza cieca, quella dello straniero che dietro la maschera dell’amico, del conoscente infatuato, nascondeva il volto dell’aggressore brutale, che non ha lasciato scampo alla vittima, costretta a subire l’abuso, reiterato, in una notte da incubo vissuto il 21 luglio scorso.
Abusa dell’amica: arrestato senegalese
Ora il senegalese è stato arrestato dalla polizia per violenza sessuale e reati connessi, ma nopn è stato facile per la vittima neppure arrivare a denunciare l’odioso sopruso fisico e psicologico subito, tanto che la donna, una forlivese di 35 anni, presentatasi in pronto soccorso poco dopo lo stupro, dopo aver denunciato di avere subito violenze sessuali, con prognosi di 7 giorni, da una persona conosciuta, per timore di ritorsioni sulle prime ha persono rifiutato di fornire l’identità dell’aggressore. aggressore, come anticipato, in cella, con ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Forlì Monica Galassi, su richiesta del pm Filippo Santangelo.
La vittima aveva rifiutato la corte dell’aggressore
Un’indagine accurata, quella degli inquirenti, che ha permesso di appurare che il senegalese, conosciuta la donna da circa due mesi, aveva insistentemente ma inutilmente cercato di convincerla ad avere una relazione, fino a quando, nella tarda serata del 21 luglio, dopo aver trascorso alcune ore assieme a quella che sarebbe diventata la sua vittima, l’africano si sarebbe offerto di accompagnarla in auto a casa, ma si sarebbe invece diretto verso una località isolata sul primo Appennino e, dopo averla obbligata a scendere dall’auto, l’avrebbe costretta a subire più rapporti sessuali.