Terrorismo, Renzi si autoincensa: che paura l’11 agosto per l’intelligence…
Il premier italiano Matteo Renzi, partecipando al Wired Next Fest a Firenze, ha raccontato un episodio legato all’allarme terrorismo, non passato in evidenza sui media, avvenuto poco più di un mese fa: «L’11 agosto scorso la nostra struttura di intelligence, delle forze dell’ordine ha avuto un gigantesco stress test. A Firenze è un giorno di festa, la Liberazione, a Roma è stato un giorno di paura ma nessuno si è accorto di nulla». Lo ha detto il premier ricordando un episodio avvenuto quella notte in cui su Facebook comparvero dei segnali che potevano far pensare all’azione di un terrorista poi rivelatosi un mitomane.
Renzi ha raccontato un episodio poco noto
«A mezzanotte e quaranta su Facebook – ha raccontato Renzi -, una persona che a noi non risultava radicalizzata ma che servizi sapevano essere in contatto con alcuni ambienti (islamici, nda), posta su Facebook nomi e foto di martiri della Jihad e poi mette la sua foto con la data 11 agosto. Quando ci rendiamo conto di questa roba la macchina si mette in moto. Il telefonino di questa persona risultava staccato. La nostra struttura ha avuto un gigantesco stress test ma grazie alle nostre forze siamo riusciti a risalire, seguendo le tracce di connessione, e abbiamo trovato una persona collegata a lui. Le forze dell’ordine sono così risalite a questo uomo che era un mitomane alterato». «I social sono un meraviglioso modo di interloquire con gli altri e in alcuni casi però sono anche una gigantesca fogna. Ma in questo caso non è colpa dei social, ma di chi ne fa uso», ha poi aggiunto Matteo Renzi, intervistato dal direttore di Wired, Federico Ferruzza, parlando del ruolo dei social media e dei rischi che essi comportano.