Renzi e Grillo, l’alleanza di fatto degli opposti che si comprendono

23 Set 2016 12:35 - di Mario Aldo Stilton

Renzi e Grillo: gli opposti che si comprendono. È chiaro che sono alleati. E non pensate a una boutade. Come sempre, sono i fatti a farci capire la verità. I 5Stelle e Matteuccio se la intendono. Fingono di guerreggiare. Ma, nella realtà, sono come i compari al banchetto delle tre carte: compari per interesse. L’interesse è quel che rimane della torta Italia: inutile azzuffassi per ingordigia. Ce n’è ancora per entrambi. Basta convenire sui ruoli. L’uno al governo, l’altro all’opposizione. E se ancora pensate ad uno scherzo, ad una iperbole, azionate le leve del ricordo. E capirete che scherzo non è. Da ben prima della questione Olimpiadi Roma 2024. Il punto è dire, promettere, ma non fare. Perchè, chi fa può sbagliare. E se sbagli il Vaffa ti torna subito in faccia. Quanto alle promesse, nessun problema: c’è sempre un passato contro cui inveire da ricordare, una burocrazia che si frappone al cambiamento da accusare o un cavillo giuridico capace di immobilizzarti. Sono i fatti. È la cronaca quotidiana di ciò che sta puntualmente accadendo alla signora Raggi a Roma. Raggi che in campagna elettorale sembrava avere tutte le soluzioni in borsetta, ma che adesso appare per l’appunto statica, incapace di scegliere e di gestire i problemi di una città complessa. Renzi non potrebbe avere alleati migliori dei 5Stelle. Approssimativi, pasticcioni, acritici divoratori di Wikipedia e (come Di Maio) rimandati in geografia. Dilettanti che hanno debuttato in streaming e che ora lo negano agli altri. Renzi, dopo il niet della Raggi, si frega le mani e chiosa: “Ammettono di non saper cambiare“. Implicito che solo lui puo’ risolvere i problemi. Ma anche Beppe Grillo si frega le mani: tira le orecchie ai suoi ragazzini, impone il diktat del suo Blog zeppo di pubblicità e fa l’occhiolino a Renzi, quello che può consentirgli la politica dei Vaffa infiniti. Politica efficace che mai deve essere messa alla prova dei fatti. Neppure a Roma, che è ingovernabile per antonomasia. Il patto è questo. Il bacino della protesta a Grillo, il mestiere del governo a Renzi. I due mondi ammiccano. Sui giornali e in tv duettano. Come un copione madato a memoria: gli opposti che si comprendono.

 

 

 

 

 

 

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