Renzi fa lo show anche sui tagli alla sanità. Che hanno fatto lui e Monti

27 Set 2016 12:00 - di Guglielmo Federici

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in visita all’ospedale San Raffaele, si è esibito nel suo show milanese. Ad accoglierlo i vertici della struttura: l’amministratore delegato del gruppo ospedaliero San Donato, Nicola Bedin, il presidente dell’ospedale Gabriele Pelissero, Gilda Gastaldi Rotelli, in rappresentanza della proprietà e il prefetto di Milano Alessandro Marangoni. Inizia a parlare l’ad Bedin: premier, si lamenta, «il San Raffaele non si sente trattato come si merita: dal 2011 ci sono stati riduzioni pesanti ai finanziamenti con tagli lineari. Ci appelliamo a lei, se tagli ci devono essere che siano selettivi, e non colpiscano istituti come il San Raffaele che va supportato». «Sento il dovere – ha concluso – di sollecitare una attenzione maggiore…». Renzi non se lo fa ripetere due volte, ecco che quindi arriva la “zampata” dello show-man consumato, che non si smentisce mai, neanche in un ospedale, trasformando un limite suo e del suo governo – i tagli – in uno spot. Che coraggio… «L’Italia deve smetterla con i tagli lineari- scandisce Renzi – . Sulla sanità è evidente che si è tagliato anche troppo». Ragazzi, siamo alla farsa, i tagli alla Sanità chi li decide, se non il governo, cioè lui in persona?

Tagli alla sanità? Il “regalo” di Monti e Renzi

«Noi ci lavoriamo. È finito il tempo dei tagli in sanità ma dobbiamo gestire meglio in tema dei costi standard». Non ci sono parole, un Renzi in palese difficoltà, dopo le giornaliere docce fredde sui numeri Istat di crescita, Pil e consumi, non può far altro che “rovesciare le frittate” in ogni luogo in cui mette piede., cioè trasformare un danno procurato in una promessa da mantenere mai. Quindi cambio di scena, cambio di argomento, troppo spinoso evidentemente. E Renzi propina la favoletta del sogno. «Anche io vi chiedo una cosa però,  cioè di dimostrare all’Italia che si può puntare in alto e sognare in grande. Questo non è in contrapposizione con quello che avviene ogni giorno in una corsia di ospedale». Come no?, lo andasse a raccontare ai malati. In questa dimensione – aggiunge il premier «deve esserci la forza di portare l’Italia in alto: avremo i nostri difetti e faremo i nostri errori, ma anche la storia del San Raffaele dimostra che ci si può risollevare e puntare in alto». Come se la storia del San Raffaele l’avesse fatta lui.

I numeri non mentono: il governo taglierà ancora…

Uscendo dalla finzione scenica, ora facciamo parlare i numeri, che non mentono. Sul sito quifinanza.it prendiamo atto che il governo sta preparando la nota di aggiornamento del Def (Documento di economia e finanza) e la conseguente Legge di Stabilità 2017  che si prevede molto pesante: «Si parla, infatti, di 30 miliardi di euro che dovranno trovare spazio e risorse in una panoramica che coinvolge tributi, fisco, pensioni e molto altro ancora. Ora è caccia alle risorse: l’impegno sulla spending review e sul rientro dei capitali dall’estero, i due fronti su cui si sta lavorando, potrebbe non bastare. Ecco perchè, nella frenesia delle ultime ore, riemerge con forza l’ipotesi dei tagli. La cifra che serve si aggira intorno ai 7 miliardi. A farne le spese dovrebbero essere la sanità e i servizi, ma si valuta la possibilità di trovare risorse da nuove entrate come la lotta all’evasione dell’Iva, giochi e frequenze». Insomma, non solo i tagli alla sanità sono il lascito del governo Monti su cui si è uniformato senza troppa fantasia il governo Renzi, ma altri tagli verranno a breve. Altro che sogno…

 

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