Referendum, ora Renzi corteggia i partigiani d’Italia: “Votate, votate”

15 Set 2016 10:37 - di Redazione

Cosa non si farebbe per un voto. Dai microfoni di Uno Mattina, Matteo Renzi si rivolge ai partigiani d’Italia perché al referendum costituzionale votino liberamente (quindi sì). «Al presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia – ha annunciato il premier – dirò che ci sono partigiani che votano No, ci sono partigiani che votano Sì. E grazie ai partigiani c’è la democrazia di vedere chi ha un voto in più».

Renzi corteggia i partigiani: votate, votate

Insomma i partigiani diventano l’icona del pluralismo democratico. E le altre “categorie”? Tutti senza cervello? Con la consueta umiltà che lo contraddistingue Renzi ha anche annunciato che riscriverà la storia. «Ringrazierò i partigiani per quello che hanno fatto 70 anni fa, però io vorrei tenere viva la storia del passato ma scrivere la storia dei prossimi anni». Renzi ha voluto anche mettere fine alla giostra sulla data del referendum costituzionale: «La deciderà il Consiglio dei ministri che si terrà il 26 settembre».

I dittatori ammazzavano le persone

Immancabile un commento sulle recenti dichiarazioni di Luigi Di Maio. «Mi hanno dato del dittatore: lo ha fatto Di Maio e tutti a prenderlo in giro perché ha confuso il Cile, che è quello lungo in basso, con il Venezuela, che è quello in alto. Però questo errore di geografia di Di Maio è il minimo, può succedere – ha detto Renzi – a me dispiace che il vicepresidente della Camera abbia detto questo perché i dittatori ammazzavano le persone. Dire che l’Italia è una dittatura non offende il presidente del Consiglio ma l’Italia e la sua storia». Colpa del clima infuocato per il referendum alle porte? «Evidentemente tutti abbiamo responsabilità – ha aggiunto glissando sul fatto di essere stato il primo a legare la sorte del governo all’esito referendario – mi hanno chiesto però proprio per questo di tranquillizzare il clima, smettere di parlare della durata della legislatura, della vita del governo. Mi hanno chiesto di aprire sulla legge elettorale. Io ho cercato di sparecchiare il tavolo da tutti i problemi…».

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