Puglia, a scuola con la Panda del Sindaco. Causa dissesto comunale

29 Set 2016 18:51 - di Redazione

A scuola con la Panda del Sindaco. Sembra una storia d’altri tempi. Storia di buona amministrazione. E buona volontà. Ma accade oggi. In un paesino della Puglia. Accade che nelle casse del Comune non ci sono soldi per acquistare uno scuolabus e il sindaco di Zapponeta, in provincia di Foggia, non ci ha pensato su due volte e ogni mattina fa da autista agli scolari, andando a prenderli da casa, in campagna, con la sua Panda di colore chiaro: un colpo di clacson che annuncia il suo arrivo e i bambini salgono in auto. Così ogni mattina, da quando è cominciato l’anno scolastico, il 14 settembre. Poi Vincenzo D’Aloisio, alle 8.30 precise, raggiunge sempre in Panda il suo posto di sindaco nel Comune di Zapponeta, un paese di 3.400 anime, un paese talmente indebitato da non potersi permettere nulla, meno che meno uno scuolabus. È questo il motivo che ha indotto il sindaco ad utilizzare la sua Panda e di andare a prendere i bambini, i cui genitori si alzano prestissimo per andare a lavorare nei campi. Si tratta in tutto di quattro bambini: uno frequenta la scuola media e tre quella elementare. Il dissesto del paese, dichiarato ufficialmente nel 2012, non dà tregua e a mala pena si riesce a far fronte all’ordinario, tanto che da tre-quattro anni l’amministrazione comunale non paga neanche alcune utenze pubbliche. “Tutta colpa di gestioni sbagliate” racconta D’Aloisio, sindaco da soli tre mesi. D’Aloisio ha 47 anni, è agronomo e agricoltore ed è sposato: è padre di due ragazze di 12 e di 15 anni che trovano “assolutamente normale” la decisione del papà di usare la sua Panda per andare a prendere alcuni alunni e portarli a scuola. “Non capisco perchè questa storia – dice il sindaco – stia facendo così tanto scalpore: questa è la normalità, questo è un piccolo paese, ci conosciamo tutti, cerchiamo di fare il possibile per risolvere le cose. Il pulmino è una goccia nel mare di problemi che abbiamo”. E a chi gli chiede come mai in una situazione del genere abbia deciso di candidarsi sorride: “perchè sono un pazzo, siamo pazzi” risponde. Intorno a sé è riuscito ad aggregare dai M5s a Forza Italia: “la nostra – spiega – è una amministrazione di salute pubblica”. Una buona amministrazione.

 

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