Mosca, centro commerciale nel palazzo dove Stalin uccideva i dissidenti
Lì dove sorgeva la Casa delle fucilazioni, nel centro di Mosca, dove Stalin faceva svolgere i processi sommari contro i dissidenti che entravano e poi sparivano, sorgerà non un museo del terrore ma un centro commerciale di lusso. Lo racconta Repubblica in una corrispondenza di Nicola Lombarduzzi, che racconta al lettore che cosa ha rappresentato quel luogo nella storia della Russia e della città di Mosca. “Solo nei due anni tra il 1936 e il 1938 – scrive Lombarduzzi – i giudici di Stalin comminarono in quel palazzo 31.456 condanne a morte”. I familiari che andavano a cercare notizie dei loro congiunti in quel palazzo se ne tornavano indietro più in ansia che mai e solo dopo anni veniva loro comunicato che il familiare era in campo di concentramento. Sulla Casa delle fucilazioni, in via Nikolskoja 23, fiorirono leggende come quella secondo cui migliaia di corpi sono stati seppelliti nei sotterranei o quella che vorrebbe il palazzo collegato attraverso una serie di tunnel direttamente alla sede del Kgb. Ora, la notizia del centro commerciale di lusso che dovrebbe sorgere in via Nikolskoja, secondo le intenzioni dell’ultimo proprietario del famigerato edificio, ha provocato una levata di scudi della fondazione Memorial, che si occupa dei crimini del comunismo sovietico, e che negli anni ha cercato di acquistare il palazzo dal Comune per realizzarvi un museo.