È morto Ciampi, il presidente che rilanciò la parola “Patria”

16 Set 2016 12:57 - di Corrado Vitale

È  morto questa mattina a Roma Carlo Azeglio Ciampi. Aveva 95 anni. Nato a Livorno nel 1920 è stato presidente della Repubblica dal 1999 al 2006. E’ stato anche, per 14 anni, governatore della Banca d’Italia e presidente del Consiglio nel 1993.

Profondamente legato alle memorie e ai valori del Risorgimento, Ciampi legò il suo settennato al rilancio del principio dell’unità nazionale. La parola “Patria”, a lungo oscurata e pronunciata quasi con imbarazzo al tempo della Prima repubblica, trovò in quegli anni un robusto rilancio. Proprio a Ciampi si deve il lancio del programma celebrativo del 150° anniversario della nascita dello Stato nazionale italiano. “Sono consapevole – disse Ciampi-  del grande consenso che avverto intorno a me sin dai primi giorni della mia presidenza. Credo che dipenda, così io penso, dal fatto che ho espresso quel che avevo nel cuore: quel sentimento di patria intesa come orgoglio della città in cui siamo nati, orgoglio di ciascuno per la propria regione nella coscienza di trovarsi tutti quanti in questa unità nazionale e da questa Italia guardare all’Europa”.

Ciampi fu eletto Presidente della Repubblica  alla prima votazione nel maggio del 1999. Attorno al suo nome si realizzò un’ampia convergenza politica. Votò per lui anche il centrodestra.

Non sono mancati, nell’attività di Ciampi come governatore della Banca d’Italia e poi come presidente del Consiglio e ministro del Tesoro, le fasi problematice. Così nella crisi valutaria del settembre 1992 che portò l’Italia  fuori dallo Sme. Criticata fu anche scelta del cambio tra la lira e l’euro. Il cambio di 1 euro a 1936,27 lire fu giudicato, in particolare da Berlusconi, come troppo oneroso per le imprese italiane. Su questo punto i pareri sono comunque discordi. Certo è che nel 2002, quando l’euro fu introdotto, ci furono serie ripercussioni nella vita sociale ed economica italiana. Altro aspetto discusso nel profilo di Ciampi è la sua nomina a presidente del Consiglio nel 1993. Fu il primo capo del governo che non proveniva dai ranghi parlamentari e anche il primo a inaugurare la serie dei governi “tecnici”, una serie di cui l’Italia ha avuto, soprattutto in anni recenti con Monti, una triste esperienza.

Messaggi di cordoglio per la morte di Ciampi sono venuti da tutto il mondo politico. Una nota polemica (come riferiamo in altra parte del sito) è venuta da Matteo Salvini. Sulla scomparsa di Ciampi è intervenuto anche Papa Francesco:  “Ricoprì le pubbliche responsabilità con signorile discrezione e forte senso dello Stato”. Così Bergoglio in un telegramma alla signora Franca. “Nel ricordare la sincera amicizia che legava questo illustre uomo delle istituzioni a San Giovanni Paolo secondo, elevo fervide preghiere di suffragio invocando dal Signore per la sua anima la pace eterna. Con tali sentimenti invio a lei e ai congiunti la benedizione apostolica”

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