Di Maio inciampa su Pinochet in Venezuela. Il web infierisce, ma lui insiste
Chi di rete ferisce di rete perisce, direbbe il proverbio. In questo caso riferito all’esponente Cinquestelle Luigi Di Maio che oggi ha duramente attaccato il premier Matteo Renzi paragonandolo al dittatore cileno Augusto Pinochet. Peccato che nello scrivere il post al vetriolo contro il Presidente del Consiglio, Di Maio si sia confuso, collocando la vicenda storica del dittatore in Venezuela invece che in Cile. Un errore prontamente corretto, ma di cui la rete non ha perso le tracce. A seguirle il popolo del web, con il Pd che si è subito scatenato pubblicando la versione ‘originale’ del post del vicepresidente della Camera apparso su Facebook. “Non sa leggere le mail e parla a vanvera di #Pinochet. Ma poi #DiMaio lo sa dove si trova il #Cile?” scrive tra gli altri su su Twitter il senatore dem Andrea Marcucci che conia l’hashtag #dimaioinpeggio.
“Di Maio con l’acqua alla gola cerca di sviare l’attenzione dai suoi fallimenti e dalle sue menzogne con paragoni ignobili. Chieda scusa, in primis, alle vittime della criminale dittatura cilena che lui usa per la sua propaganda indecente”, tuona Emanuele Fiano, componente della segreteria Pd.
Ma Di Maio insiste nei suoi attacchi al premier Renzi, contestato a Catania e a Napoli: “Ogni volta che il Presidente del Consiglio interviene in pubblico, assistiamo a durissime proteste di cittadini che gli chiedono conto delle sue malefatte. I suoi comizi – continua Di Maio su Fb – sono diventati un problema di ordine pubblico. Le feste de l’Unità, quando le frequenta lui, diventano Fort Knox”. Per Di Maio “mentre lui arringa poche centinaia di persone sulle ragioni – meglio chiamarle bugie – del Sì, il suo Ministro dell’Interno fa manganellare i cittadini, fa allontanare chi sostiene il No ed il tutto viene oscurato sistematicamente dai direttori dei TG che ha appena nominato. Mancano ancora mesi al referendum (ammesso che lo vogliano fare), ed è – conclude – già un’escalation di tensione”.