Gogna in rete per la ragazza violentata a Rimini. Anche lei come Tiziana?

17 Set 2016 18:46 - di Redazione

Non c’è pace per la ragazza di 17 anni violentata e filmata nel bagno di una discoteca di Rimini. Un caso emerso proprio nelle ore in cui si discuteva della tragica sorte di Tiziana Cantone. Non solo quel filmato vergognoso, ad opera delle “amiche”, ha cominciato a circolare sul web. Adesso ci sono anche gli insulti, sul web, diretti a lei, vittima dell’abuso e che rischia di essere esposta a una sorta di ‘gogna mediatica’. Non si placa infatti il clamore sulla vicenda della ragazza, stuprata da un 21enne di origine albanese e che, ora, deve difendersi anche dalla ferocia della Rete dopo essersi già allontanata dal paese dove abita e avere smesso di andare a scuola da marzo scorso, quando avvennero i fatti. A scoprire le parole che fanno male e le frasi taglienti affidate a Internet, la stessa ragazzina. “E’ stata lei a notare su pagine Facebook i commenti su questa vicenda molto dolorosa – spiegano i suoi legali Piergiorgio Tiraferri e Carlotta Angelini -: commenti estremamente volgari in cui le veniva dato della poco di buono. Nel giro di poche ore sono stati rimossi, non sappiamo se perché gli autori si siano resi conto della gravità o perché consigliati – proseguono gli avvocati – ma la ragazza intende tutelare la sua immagine, ritiene di dovere dare un segnale. Sono stati fatti degli screenshot, i profili avevano nome e cognome, erano nella cerchia degli amici di Facebook: la ragazza vuole essere tutelata decideremo se presentare una denuncia-querela”.

Mentre proseguono le indagini sul filone principale – quello della violenza sessuale per cui la Procura di Rimini ha aperto un fascicolo e che vede indagato il giovane albanese – gli inquirenti dovranno anche verificare se non vi siano altri canali di diffusione online del filmato (oltre a WhatsApp su cui la catena di condivisioni è stata interrotta dall’intervento degli investigatori) ripreso con un cellulare, in cui la 17enne – mai inquadrata in volto nella breve sequenza – appare, nella toilette, inerme, passiva e abbandonata, in balia del ragazzo che tenta di abusare di lei. Da quei giorni, spiegano ancora i legali della minorenne, ora lontana dalla Romagna, “si è isolata. Ha rifiutato il contatto con gli amici: tutti gli amici, anche quelli più cari e sinceri. Ha deciso di chiudersi in casa e ha smesso di andare a scuola: è da marzo – argomentano – che non va più a scuola. Ha paura del suo aggressore, che abita non lontano, ha paura di incontrarlo. La madre – concludono – ha paura che il ragazzo, possa avvicinarsi a lei”.

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