13enne ucciso dagli agenti Usa, è bufera: aveva una pistola, ma ad aria compressa

16 Set 2016 9:58 - di Redazione

Non si placano le polemiche negli Stati Uniti all’indomani dell’uccisione del ragazzo di 13 anni nero ucciso  dalla polizia in America. Si tratta di  Tyree King, l’episodio agghiacciante si è verificato a a Columbus, in Ohio. Secondo le informazioni diffuse dai media statunitensi il teenager era ricercato dalle autorità che volevano interrogarlo in relazione ad una rapina a mano armata. Le forze dell’ordine sono intervenute dopo una chiamata per una rapina che vedeva coinvolte più persone. Arrivati sul posto hanno visto tre soggetti corrispondenti alla descrizione dei sospetti a circa un’isolato di distanza, due dei quali sono fuggiti a piedi ed è  iniziato un inseguimento. La Columbus Division of Police ha dichiarato che King e un altro individuo di sesso maschile sono stati raggiunti dagli agenti, poi il ragazzino ha “estratto una pistola dalla cintura”. A quel punto, uno dei poliziotti ha aperto il fuoco, esplodendo “diversi colpi”. Soltanto in seguito si sono resi conto che si trattava di una pistola ad aria compressa. “I nostri agenti hanno con loro pistole che sono praticamente identiche a questa – ha spiegato il capo della polizia Kim Jacobs nel corso di una conferenza stampa – Poi si è scoperto che non era un’arma da fuoco, ma come potete vedere invece sembra un’arma che può uccidere”.

 

Pistola a-giocattolo identica a quella usata dalla polizia

King, l’unico ad essere stato colpito nello scontro, è stato portato in ospedale, dove è stato dichiarato morto poco dopo. Il poliziotto che lo ha ucciso è stato identificato come Brian Mason, in forze al Dipartimento da nove anni e che soltanto da poco era stato trasferito nella zona dove è avvenuta la sparatoria. Non è  chiaro se l’incidente è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza o da qualche testimone, e non si sa neppure se gli agenti coinvolti indossassero le body camera. I fatti di Columbus arrivano a quasi due anni di distanza da quando un altro teenager afroamericano fu ucciso da un poliziotto in Ohio: si trattava del 12enne Tamir Rice, freddato il 22 novembre 2014 a Cleveland. Tamir giocava con una pistola giocattolo e l’agente, pensando si trattasse di un’arma vera, ha fatto fuoco. Lo scorso aprile la citta’ ha accettato di pagare alla famiglia del ragazzino un risarcimento di sei milioni di dollari.

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