Alemanno: «Il centrodestra rinascerà unendosi sul no al referendum»
«No alla riforma Renzi-Boschi che peggiora la Costituzione e riduce la sovranità popolare: una battaglia per far rinascere un polo identitario di destra in un centrodestra rinnovato ed unito». Il promotore di Azione Nazionale, Gianni Alemanno, intervenendo a Napoli alla conferenza stampa indetta dai “Comitati Sovranità popolare per il No alla Riforma Renzi”, creati nella Città Metropolitana di Napoli, ha spiegato i motivi della netta opposizione alla riforma e i progetti per il futuro del centrodestra: «È una riforma illegittima nelle sue fondamenta in quanto approvata da un Parlamento dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale, sotto la pressione di un Premier non eletto dal popolo. Una riforma menzognera in quanto non abolisce il Senato e non riduce i costi della politica, in quanto il Senato rimane in piedi con i suoi costi per servizi e personale ed i senatori vengono sostituiti da sindaci e consiglieri regionali ai quali verrà riconosciuta una diaria e l’immunità parlamentare».
Secondo Alemanno, “in questo modo si riduce la sovranità popolare perché i Senatori saranno scelti non dai cittadini ma da accordi fatti nell’ambito della peggiore partitocrazia, quella regionale. Contrastando questa nuova forzatura di Renzi – ha sottolineato l’ex sindaco di Roma – può rinascere un nuovo polo identitario di destra ed un centrodestra rinnovato ed unito per tornare a nuove elezioni e alla guida del Paese. Bisogna dire no all’attuale riforma non per conservare l’esistente, ma per permettere al Parlamento di approvare una Legge Costituzionale che preveda l’abolizione del Senato e la sua sostituzione con un’Assemblea costituente eletta direttamente dal popolo che riscriva la seconda parte della Costituzione, come accadde nel 1946”.
L’appello finale è a recarsi alle urne, il prossimo 4 dicembre: «La vittoria del no al referendum è un passaggio fondamentale per rilanciare la sovranità popolare e per tornare a nuove elezioni nella prossima primavera ed avere un Governo finalmente eletto dal popolo e una Assemblea costituente realmente in grado formulare un testo ampiamente condiviso di nuova Costituzione».