Doppia beffa per la Raggi: sbugiardata sui rifiuti in Umbria e sulla Muraro
Virginia Raggi presa in castagna due volte in un giorno solo. Sul sindaco di Roma fioccano smentite dopo il suo intervento di mercoledì in consiglio comunale. Una smentita riguarda il fatto che il Comune di Orvieto sia pronto ad accogliere i rifiuti di Roma; l’altra che l’assessore all’Ambiente Paola Muraro fosse stata negli anni passati solo una consulente di Ama e non un potentissimo manager. La prima smentita arriva da Orvieto. «Non autorizzeremo mai in nessun modo l’arrivo nella nostra discarica di rifiuti di qualsiasi altro territorio e meno che mai da parte della capitale d’Italia. Il sindaco Raggi deve rivedere immediatamente la sua strategia e la sua politica per quanto riguarda i rifiuti». Lo dice il sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, a proposito dell’ipotesi prospettata ieri dalla Raggi, di inserire gli impianti della città umbra tra quelli dove trasferire i rifiuti della Capitale. Germani apprende «con stupore» che Raggi «vorrebbe risolvere i propri problemi scaricando su altre città e altri territori i propri rifiuti e proponendo la soluzione più antica del mondo cioè quella di smaltire i rifiuti in discarica. Se questo è il nuovo che avanza abbiamo di che preoccuparci». Germani sollecita quindi la sindaca di Roma a «rivedere immediatamente la sua strategia e la sua politica per quanto riguarda i rifiuti» e si augura «che il Movimento di cui lei fa parte a tutti i livelli prenda immediatamente le distanze da una simile dichiarazione, se realmente formulata in Consiglio comunale a Roma».
Il numero uno Ama su Muraro: “Veniva pagata per controllare che fosse tutto in regola”
L’altro smacco arriva dall’Ama. «Non ho nulla contro Paola Muraro. Ho spiegato alla commissione bicamerale sulle Ecomafie che aveva un forte ascendente all’interno dell’Ama. Fortissimo. Non aveva il ruolo di semplice consulente. Ho consegnato dei documenti alla commissione, così come ad altre autorità d’ indagine. Potranno svolgere i dovuti approfondimenti». A dirlo l’ex presidente di Ama, Daniele Fortini, in un’intervista al Messaggero. «La Muraro non poteva non conoscere le condizioni dei due impianti di trattamento di Rocca Cencia e Salaria. Era responsabile dell’Ipcc, vale a dire integrated pollution prevention control. Ecco, control: doveva controllare e per quello veniva pagata. Poi, lo capisco: ora che è in politica assume atteggiamenti politici», dichiara Fortini. Sull’emergenza rifiuti, »ora la città è stata ripulita, ma succede in qualsiasi città in agosto, quando diminuiscono del 30% i rifiuti. La fase delicatissima l’avremo a dicembre», afferma Fortini. «Sarà indispensabile usare meglio tutti gli altri Tmb della Regione e la gara europea per il trasporto all’estero, ma queste erano soluzioni che avevamo già messo in campo e mi pare che altro il sindaco non abbia aggiunto. Però non possono essere soluzioni strutturali, servono impianti, ed è anche giusto concedere tempo alla Raggi per presentare un piano».