Scontro dei treni in Puglia, le famiglie delle vittime: «Indagini a metà strada»

12 Ago 2016 12:32 - di Giorgio Sigona

«È una tragedia quella che è successa e siamo distrutti, il procuratore ha avuto parole di consolazione ma dicono che siamo a metà strada». Lo afferma Michela Merra, sorella di Benedetta una delle 23 vittime dello scontro tra i due treni della Ferrotranviaria sulla tratta Andria-Corato dello scorso 12 luglio.

La tragedia dello scontro e le parole del procuratore

«In quello scontro mia sorella – aggiunge parlando con i giornalisti poco prima di incontrare con altri parenti delle vittime i pm tranesi – ha lasciato due figli, e pensare che quattro minuti dopo sarebbe arrivata ad Andria; siamo distrutti». Sei sono le persone indagate dai magistrati tranesi, che dopo i familiari delle vittime incontreranno i giornalisti per fare il punto dell’inchiesta: il direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti, il direttore di esercizio, Michele Ronchi, la presidente e legale responsabile della società ferroviaria, Gloria Pasquini, il capotreno Nicola Lorizzo e i capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli.

«A distanza di un mese dallo scontro mi sembrava doveroso fare il punto sulle indagini, contemperando le esigenze dell’inchiesta con quella del diritto alla informazione della opinione pubblica», ha detto il procuratore della Repubblica facente funzioni di Trani, Francesco Giannella, aprendo la conferenza stampa a un mese dalla strage sulla linea della Ferrotranviaria. Giannella, che prima di incontrare i giornalisti aveva ricevuto i familiari delle vittime, ha riferito che le indagini «stanno proseguendo speditamente».

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