Italiani nelle tende, profughi negli hotel: scontro sulle parole di “Libero”
Basta fotografare la realtà e la sinistra più becera dà sfogo alle sue pulsioni antiitaliane via web, se a commentare il disagio degli italiani colpiti dal sisma è Libero e se è Feltri a commentare con un titolo forte: Stato Criminale. Il titolo si riferisce alle leggi antisisimiche formulate negli anni ’80 e mai applicate: «Quelle leggi, approvate negli anni Ottanta (quindi in ritardo rispetto alla necessità), sono quasi sempre state ignorate, e si è bellamente costruito dovunque lungo la dorsale appenninica senza adottare le precauzioni fissate nero su bianco, come se queste non fossero mai state vergate». Senza che lo Stato abbia mai controllato la corretta costruzione degli edifici. La scuola di Amatrice docet. Poi il quotiano diretto da Feltri dà conto della rabbia della stragrande maggioranza degli italiani: “Le vittime rischiano di restare accampate per più di un mese”, fino a fine settembre se tutto va bene, mentre i profughi se ne stanno negli alberghi e in alloggi sempre e comunque con un tetto sulla testa. Vi sembra corretto, giusto, accettabile? No. Per gli italiani -colpiti o meno dal sisma – è una situazione paradossale, sciagurata. Ma questa sensibilità, se è Libero a evidenziarla, è roba da razzisti immondi , i commenti che arrivano via twitter dai sinistri indignati e accoglienti a sensibilità alternata sono per la maggior parte irricevibili e improponibili per volgarità e insulti. Parolacce, sfoghi contro i lettori, il direttore, i redattori. Cose da non credere.
Insulti via twitter
Libero riporta anche una proposta formulata da Maroni: offriamo gli alloggi dell’Expo ai terremotati in questo periodo di primissima emergenza. Idea ottima, ma è subito scontro con il Pd. Il neosindaco di Milano Giuseppe Sala risponde no, entrando a gamba tesa contro il presidente della Regione Lombardia che poco tempo fa si era opposto alla trasformazione del campo base di Expo in un campo profughi: “no alle strumentalizzazioni politiche”, ha risposto, quindi, Sala a Maroni. Insomma, in un momento così devastante il sindaco di Milano è stato capace di dare una risposta evasiva e per nulla in sintonia con tanta parte del Paese. Eppure su twitter i civilissimi seguaci del politically correct non si vergognano di insultare i lettori di Libero, coloro che dicono “prima gli italiani” o che rivendicano almeno la stessa sistemazione riservata ai profughi. Pronti a piangere per il terremoto e allasciare frasi di cordoglio sui social ma pronti a scagliarsi con chi tenta di rendere meno amara la sopravvivenza di chi è rimasto senza casa, senza un paese e con una famiglia falcidiata dal sissma sciagurato. Allora, chi sarebbe il razzista?