Francia, nelle scuole no agli insegnanti islamici considerati estremisti
La Francia sospende alcuni insegnanti islamici considerati radicalizzati. Nell’ambito delle misure di sicurezza per la ripresa delle scuole in Francia si usa il pugno duro, senza nessun cedimento al buonismo e spuntano i nomi degli “schedati S”, ovvero di coloro che sono da considerare estremisti. Gli insegnanti islamici sono stati sospesi dal servizio in attesa di procedure disciplinari che potrebbero portare al licenziamento. Lo ha affermato il ministro dell’Istruzione, Najat Vallaud-Belkacem, senza fornire cifre sul numero di casi.
Francia, il ministro: isoliamo gli insegnanti islamici estremisti
L’iniziativa rientra nell’ambito delle nuove misure adottate dalla Francia: l’obiettivo è quello fare in modo che gli insegnanti islamici vicini all’estremismo siano individuati e isolati, oltre che di seguire da vicino gli allievi, anche minorenni, che dovessero mostrare segni di radicalizzazione. Il ministro ha poi cercato di tranquillizzare gli animi sottolineando che, essendo il personale della pubblica istruzione un gruppo «rappresentativo dell’insieme della società», non bisogna «stupirsi» se nelle sue fila ci sono islamisti o qualche individuo radicalizzato.
In Francia ci sono quasi diecimila persone sospettate di radicalismo
L’azione non riguarda solo gli insegnanti islamici. Secondo i dati riportati dai media in Francia vi sono 9.300 persone sospettate di essersi radicalizzate e 627 che sono partite per combattere nelle fila dello Stato Islamico in Siria e in Iraq. Grazie al numero verde istituito nel 2014 per le famiglie di giovani a rischio radicalizzazione sono già stati segnalati 4.600 casi. Le misure del governo francese sono divise in tre capitoli: individuazione dei soggetti a rischio, protezione e sanzioni.