Csm, altolà del vicepresidente Legnini alle toghe: ora basta politicizzazione
“Dopo anni di conflitti in apparenza incomponibili tra politica e magistratura, e di inconcludenza legislativa sulle riforme della giustizia, si sta procedendo con un approccio nuovo, dobbiamo allontanare il sospetto, fondato o meno che sia, che una parte della magistratura agisca per invadere il campo della politica“.
Con un’intervista al Corriere della Sera, il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Giovanni Legnini manda un altolà alle toghe politicizzate. “Avevamo assunto un impegno con il ministro Orlando e lo stiamo mantenendo”, sottolinea.
“Riforma e autoriforma del Consiglio dovevano integrarsi e così sta andando. Ai primi di settembre approveremo il parere preliminare sulla bozza della Commissione Scotti che non è ancora un articolato. Il parere è sostanzialmente positivo anche sul disciplinare. L’autoriforma sta per essere completata, dopo il nuovo Testo unico sulla dirigenza, gli interventi sui fuori ruolo e incarichi extragiudiziari, la delibera sui rapporti tra magistratura e politica, a settembre contiamo di approvare la riforma del Regolamento sul funzionamento del Consiglio, il lavoro più impegnativo, con il sostengo vigile e prezioso del capo dello Stato. Il tutto in un anno”.
“Le nomine a pacchetto con il nuovo Regolamento saranno superate, ciascun consigliere potrà intervenire in plenum per proporre un’alternativa al singolo candidato. Numerose saranno le innovazioni sulla collegialità, trasparenza e leggibilità delle decisioni, tra cui mi auguro la pubblicità dei verbali della V Commissione che si occupa di nomine“.
Quanto alle intercettazioni, aggiunge Legnini, “dopo le importanti circolari di alcuni procuratori, il Consiglio ha adottato una coraggiosa risoluzione che ha indicato linee guida per meglio conciliare, a legislazione invariata, l’obbligatorietà dell’azione penale e il ricorso indispensabile alle intercettazioni con il diritto alla privacy, il diritto di difesa e il diritto di cronaca. Senza confusione di ruoli, se il legislatore intenderà conferirle forza di legge saremo soddisfatti. Se intenderà andare oltre, vedremo… Penso anche che quelle misure stiano già producendo effetti positivi. Forse molti degli abusi lamentati si sarebbero potuti evitare applicando quelle buone pratiche organizzative”.