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La Amerigo Vespucci omaggia le vittime del sisma: bandiera a mezz’asta

La Amerigo Vespucci omaggia le vittime del sisma: bandiera a mezz’asta

Cronaca - di Redazione - 29 Agosto 2016 alle 11:18

Anche la nave scuola Amerigo Vespucci, attraccata a Copenaghen, ha reso omaggio alle vittime del terremoto che ha devastato il centro Italia issando a mezz’asta la bandiera tricolore nel giorno di lutto nazionale. Sulla nave simbolo della tradizione italiana, si è tenuta anche una messa durante la quale sono state ricordate le centinaia di vittime del sisma. Bandiere a mezz’asta anche nella sede dell’ambasciata italiana a Copenaghen, a due passi dal castello di Amalienborg.

Anche la nave scuola Amerigo Vespucci, attraccata a Copenaghen, ha reso omaggio alle vittime del terremoto che ha devastato il centro Italia issando a mezz'asta la bandiera tricolore

Anche la nave scuola Amerigo Vespucci, attraccata a Copenaghen, ha reso omaggio alle vittime del terremoto che ha devastato il centro Italia issando a mezz’asta la bandiera tricolore

Dalla sua entrata in servizio la Amerigo Vespucci ha svolto ogni anno attività addestrativa (ad eccezione del 1940, a causa degli eventi bellici, e degli anni 1964, 1973 e 1997, per lavori straordinari), principalmente a favore degli allievi dell’Accademia Navale, ma anche degli allievi del Collegio Navale, nonché di giovani facenti parte di associazioni veliche, quali la Lega Navale Italiana, la Sail Training Association – Italia ed anche l’Anmi. La Amerigo Vespucci fu progettata insieme alla Cristoforo Colombo (sebbene di dimensioni leggermente diverse) nel 1930 dall’ingegnere Francesco Rotundi, tenente colonnello del Genio navale e direttore dei cantieri navali di Castellammare di Stabia, riprendendo i progetti del veliero Monarca, l’ammiraglia della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, poi ribattezzato Re Galantuomo quando fu requisito dalla Marina piemontese dopo la liberazione delle Due Sicilie e la conseguente nascita del Regno d’Italia. I progetti ricopiati erano dell’ingegnere navale napoletano Sabatelli ed erano custoditi a Castellammare di Stabia insieme alle tecnologie necessarie alla costruzione di questa tipologia di imbarcazione.

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29 Agosto 2016 alle 11:18