Nel Policlinico di Milano scoperto un vecchio covo delle Brigate rosse

8 Lug 2016 11:09 - di Antonio Marras

Documenti ritenuti degli originali delle Brigate Rosse sono venuti alla luce durante alcuni lavori di ristrutturazione all’interno dell’ospedale Policlinico, a Milano. Lo riposta oggi il quotidiano La Repubblica. “Due operai salgono in cima a una scala, che porta ai sottotetti. Un colpo di martello me si accorgono che qualcosa non va. Sembra venire giù tutto. Cade per terra un fascicolo: sull’intestazione, la stella a cinque punte delle Brigate Rosse”. Il ritrovamento è avvenuto alcuni giorni fa ma la notizia “è stata tenuta segreta”. I documenti sono originali, non si tratta di fotocopie, e ipotizzerebbero la presenza di un covo all’interno della struttura ospedaliera. Una sorta di “brigata ospedaliera” che potrebbe avere avuto un ruolo in alcune azioni di fuoco, come ad esempio nel 1975 quando venne gambizzato, nel suo studio, il deputato Dc Massimo De Carolis. In quell’occasione gli era stato preso il tesserino. L’oggetto è stato ritrovato tra i documenti emersi in ospedale. Il legale, non ancora diventato deputato, allora era il leader dell’ala moderata della Dc milanese e capogruppo consigliare comunale a Palazzo Marino, dove si era opposto all’intitolazione della scuola sperimentale di Via Cagliero a nome di Roberto Franceschi, lo studente rimasto ucciso nel gennaio ’73 negli scontri tra estremisti e poliziotti, davanti all’università Bocconi. De Carolis venne “processato”, mentre tre dei suoi collaboratori furono imbavagliati, legati e incatenati. A conclusione del breve “processo”, uno dei quattro brigatisti del commando sparò con una 7,65 con silenziatore alle gambe di De Carolis: dieci mesi più tardi si accertò che quell’arma era la medesima che aveva sparato nel giugno del 1974 a Padova per uccidere i due missini Mazzola e Giralucci nella loro sede.

Aperto un fascicolo sul covo Brigate Rosse

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo di indagine, al momento senza ipotesi di reato né indagati, su alcuni documenti riconducibili alle Brigate Rosse, con tanto di “stella a cinque punte”, trovati in un’intercapedine di un sottotetto del Policlinico di Milano. Il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, capo del pool antiterrorismo, ha affidato le indagini al Ros e al Nucleo informativo dei carabinieri che, in prima battuta, dovranno effettuare accertamenti negli archivi dell’epoca sulle Brigate Rosse. Il fascicolo, allo stato, è a modello 45: “atti non costituenti notizia di reato”.

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