Migranti, strage al largo delle coste libiche. Ventidue morti, 21 donne
Un’altra strage di migranti. La nave Acquarius di Medici senza frontiere, impegnata in operazioni di soccorso nel Mediterraneo, ha recuperato 22 cadaveri dopo avere tratto in salvo 209 migranti al largo delle coste libiche. Ventuno vittime sono donne. La nave, che ha soccorso due imbarcazioni in difficoltà, dovrebbe arrivare venerdì nel porto di Trapani.
Strage di migranti: 22 vittime
Stando alle notizie riportate dai principali quotidiani, i migranti senza vita ritrovati in fondo a un gommone, tutte ragazze giovani, sono state uccisi per asfissia dalle ustioni provocate dal carburante fuoriuscito dalla tanica dell’imbarcazione di fortuna mischiata ad acqua di mare. Sono invece arrivati a Pozzallo le 628 persone salvate da un’altra nave di Medici senza fronteire, la Bourbon Argos, tra loro un anziano di 73 anni ed una neonata di sette mesi. Il coordinatore delle operazioni, Kim Clausen, ha sottolineato che «anche in questa occasione quando siamo arrivati per effettuare le operazioni di soccorso, due dei gommoni erano già sgonfi su un lato e avevano cominciato ad imbarcare acqua. Le imbarcazioni con i migranti si trovano ad affrontare il mare in condizioni sempre più precarie, con pochissimo carburante, acqua e cibo a disposizione: la capacità di resistenza è di solo poche ore». Nelle ultime settimane, per evitare tragedie in mare, l’organizzazione umanitaria si è trovata a effettuare salvataggi in zone sempre più vicine alle acque libiche. «Queste persone – ha spiegato Clausen – si trovano ad attraversare il Mediterraneo senza nessuna protezione e dispositivo di navigazione: giubbotti di salvataggio, bussole o radio. Non possiamo lasciarle morire in mare».