Migranti, 3000 morti nel 2016. Rampelli: «Sulla coscienza dell’Ue»

22 Lug 2016 17:37 - di Ezio Miles

Le cifre sono quelle di un’ecatombe. Sono ormai a quota 3mila, i migranti e rifugiati morti mentre cercavano di raggiungere l’Europa via mare dall’inizio dell’anno. Nel 2016 – ha riferito  Ginevra l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) – il numero stimato di decessi è di 2.977, ma si tratta di un dato che non include il recupero di quasi due dozzine di cadaveri nelle ultime 48 ore che si ritiene siano in rotta verso l’Italia e la soglia dei 3.000 potrebbe essere raggiunta nelle prossime ore o giorni. Sono dati che addolorano e che chiamano direttamene in causa l’ipocrisia e il falso buonismo delle istituzioni Ue, istituzioni che, quando parlano di migranti, si riempiono facilmente la bocca con la retorica dei diritti umani, salvo poi dimostrarsi clamorosamente incapaci di arrestare questa strage che si svolge da anni.

«La contabilità terribile sulle migrazioni – afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli – ci dice che sono quasi 3000 le persone che ufficialmente hanno perso la vita nelle traversate della morte tra la costa libica e l’Europa meridionale. Ma i numeri veri di questa carneficina nessuno li conosce per davvero, tranne il Mediterraneo, trasformato da mare culla di civiltà e centro del mondo a gigantesca fossa comune. Morti che pesano sulla coscienza dell’Unione Europea e di chi ha trasformato il mar Mediterraneo in un porto franco dell’illegalità e del traffico di essere umani. Se Mare nostrum, Triton …, dovevano servire a salvare uomini, donne e bambini dall’annegamento ne è evidente il fallimento». Insomma, la tragedia dei migranti continua, con buona pace delle “anime belle”  che non hanno capito la diffirenza tra “diritti dell’uomo” (astratto), e diritti di milioni uomini (concreti)

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