L’invito degli Emirati ai concittadini: se siete all’estero vestite all’occidentale

5 Lug 2016 13:30 - di Bianca Conte

La notizia arriva da Dubai, ma ha fatto velocemente il giro del mondo: da oggi emiri e semplici cittadini degli Emirati Arabi dovranno scegliere un look che li mimetizzi quanto più possibile quando sono in viaggio all’estero, specie in Occidente. l’invito rivolto ai propri concittadini dalle autorità di Dubai ad «astenersi dal vestire l’abito nazionale» in posti pubblici mentre sono in Occidente è stato propagandato «per garantire la propria sicurezza». E allora, se per le donne il suggerimento è a rispettare i divieti di coprirsi il volto col velo nei paesi europei, per gli uomini è quello di riunucniare all’abito tradizionale in favore di un outfit decismaente più occidental style.

L’invito degli Emirati ai propri concittadini

A riportare la curiosa notizia sono stati per primi i media Usa, citando notizie provenienti da Dubai e precisando che si tratta di una risposta al recente arresto di un turista degli Emirati in Ohio, che aveva suscitato sospetti – poi rivelatisi infondati – a causa del suo abito tradizionale, all’indomani dell’attentato in Bangladesh contro gli avventori occidentali di un locale di Dacca. Il turista in questione è Ahmed al-Menhali, un imprenditore di 41 anni, finito in manette mentre stava prenotando un hotel nella periferia di Cleveland dopo che un dipendente dell’albergo lo aveva segnalato alla polizia come sospetto: indossava un largo copricapo bianco e un abito lungo dello stesso colore. Senza perdere tempo, e semplicemente sulla base del vestiario, gli agenti hanno avvicinato l’uomo, prontamente arrestato all’ingresso dell’hotel mentre stava parlando in arabo al telefono.

Allarme sicurezza, psicosi collettiva o prevenzione?

Psicosi collettiva o giusta prevenzione? Difficile dirlo: quello che è certo è che successivamente al-Menhali ha riferito ad Al Jazeera che il dipendente autore della segnalazione aveva sostenuto a suo danno di aver udito che «l’uomo stava dichiarando la sua fedeltà all’Isis». Non solo: stando sempre a quanto riportato da  Al Jazeera, un video della polizia postato da una tv locale mostrerebbe un agente caricare il suo fucile e correre verso al-Menhali, mentre altri gridano verso di lui e lo atterrano. A quel punto l’uomo, privo di armi, sarebbe caduto a terra, apparentemente vittima di un malore, tanto che alcuni soccorritori sono stati costretti a portarlo in ospedale: l’uomo, infatti, sarebbe stato colpito in passato da infarto. La polizia e i dirigenti della città si sono ovviamente scusati per l’incidente, definendolo «molto increscioso», ma per gli attivisti musulmani americani si è trattato di un episodio allarmante, di un altro «esempio di intolleranza e islamofobia». E al danno diplomatico si è unita nel giro di poche ore anche la beffa: alcuni osservatori, infatti, hanno rilevato che gli attentati più recenti in Usa, come quelli di San Bernardino e di Orlando, sono stati compiuti da musulmani in abiti occidentali, che parlavano inglese ed erano perfettamente inseriti nelle comunità locali di immigrati…

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