“Anche il cielo piange”. Strazio ai funerali delle vittime del disastro in Puglia

16 Lug 2016 11:54 - di Gabriele Alberti

Sono tanti i giovani che affollano il Palasport di Andria dove si stanno celebrando i funerali di 13 delle 23 vittime dello scontro tra treni avvenuto tra Corato e Andria. I ragazzi si stringono in abbracci e si sostengono tra loro. Non ci sono soltanto i parenti e i conoscenti delle vittime ma anche numerose persone che hanno affrontato la pioggia battente pur di essere accanto ai familiari delle persone decedute. Ci sono circa 5.000 persone all’interno del Palasport.«Oggi anche il cielo ha deciso di piangere», esclama il sindaco di Bari e sindaco della Città metropolitana Antonio Decaro, che partecipa ad Andria ai funerali. Decaro, poco prima di raggiungere Andria ha partecipato ai funerali di uno dei due cittadini baresi deceduti durante l’incidente,  Enrico Castellano.

Scontro tra treni: ai funerali i parenti assistiti da psicologi

Sono affiancati e assistiti da psicologi e dai volontari che si sono occupati di loro dal giorno della tragedia i parenti delle vittime del disastro ferroviario del 12 luglio in Puglia. Psicologi e volontari portano acqua e conforto alle famiglie che  sono a fianco ai loro cari per l’ultimo saluto. Sulle gradinate a sinistra dell’altare è schierato personale delle forze dell’ordine, della Polfer, di Vigili del fuoco e di tutti i volontari che hanno partecipato alle operazioni di soccorso il giorno della tragedia. Alla cerimonia, oltre al capo dello Stato, alla presidente della Camera e al ministro Delrio, partecipano anche i sottosegretari Cassano, Bellanova e D’Ondia e i parlamentari pugliesi Boccia e Scalfarotto.

Il vescovo: “Per interessi dimenticata la vita”

Commozione e rabbia durante l’omelia: «Le nostre coscienze sono state addormentate da prassi che ci sembrano normali ma non lo sono: quelle prassi dell’economia in cui non si pensa alla vita delle persone ma alla convenienza e all’interesse, senza scrupoli e con piccole e grandi inadempienze del proprio dovere». E’ uno dei passaggi dell’omelia del vescovo di Andria, Luigi Mansi, al funerale delle vittime del disastro.«Temiamo che per troppi anni e per tante persone queste terre siano state considerate le periferie dell’Italia, quelle periferie alle quali il nostro Papa Francesco ha fatto tante volte riferimento. Speriamo che si sospenda questo fare – ha detto ancora – e che ci si occupi dei diritti di tutte le persone a cominciare dai più deboli e fragili, a cominciare proprio dalle periferie». 

 

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