Choc senza fine, qualcuno posta sul web insulti alle vittime del disastro

13 Lug 2016 11:10 - di Priscilla Del Ninno

L’Italia sgomenta per una tragedia che, via che che passano le ore, aumenta – se possibile – la portata dello choc e dell’orrore patito da tutti i passeggeri – sopravvissuti e non – di quei due treni scontratisi su quella maledetta tratta. Eppure, chi pensava che l’orrore si sarebbe limitato alla conta dei morti, alla gravità delle condizioni dei feriti, allo strazio dei parenti delle vittime, allo sconcerto per una tragedia che non avrebbe dovuto mai verificarsi con i sistemi di sicurezza all’avanguardia e in uso in tutto il mondo, Italia compresa, stamattina si è dovuto ricredere.

Choc senza fine, insulti alle vittime postati su Fb

Sul web, infatti, alla strazio degli aggiornamenti sul disastro ferroviario si è aggiunta anche la rabbia per gli insulti disumani indirizzati su Facebook alle vittime di questa immane tragedia umana da qualche sconsiderato che, ancora una volta, ha sentito il bisogno di infierire con inaccettabile crudeltà. Così, chi ancora non ha metabolizzato sdegno e sconcerto per la famosa telefona di risate seguita al dramma del terremoto dell’Aquila, adesso ha un motivo in più per inorridire del cinismo di chi non riesce a stringersi intorno ad una bandiera neppure quando il lutto è terribile e appartiene ad un Paese intero.

Insulti alle vittime dello scontro tra treni: i volontari insorgono

«Venti terroni deceduti, 35 feriti gravi. È questa la grande notizia che ho appena sentito. Venti non sono tanti, ma sono pur sempre meglio di niente». È agghiacciante persino doverlo riscrivere: ma questo è il post choc apparso su un account di Facebook – ripreso dalle agenzie di stampa e che noi qui riproponiamo per dovere di cronaca – e contro il quale le volontarie del Ser di Corato, le prime a prestare soccorso sul luogo del disastro ferroviario, si scagliano furibonde mentre prendono parte ai soccorsi. «Non sono morti venti terroni, sono morti venti italiani come te. Vergognati. Sei tu che non meriti di essere vivo», si indigna  tra i tanti Enza, commentando il messaggio arrivato via web. Un messaggio che aggiunge altro orrore all’orrore…

 

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