Assumere statine contro il colesterolo può proteggere da 4 tipi di cancro

12 Lug 2016 16:41 - di Redazione

Buone notizie sulle statine. Una diagnosi di colesterolo alto può avere una sorta di ‘vantaggio’. Le statine, i farmaci usati per abbassarlo, possono ridurre infatti in modo significativo, fino a quasi il 50%, il rischio di morire di quattro tra i tumori più comuni, cioè quello della prostata, del seno, intestino e polmone. Lo hanno rilevato i ricercatori dell’Ashton university di Birmingham, in uno studio presentato al congresso della Società europea di cardiologia da poco terminato a Firenze. Valutando le cartelle cliniche di un milione di pazienti, ricoverati nel Regno Unito tra il 2000 e 2013, e mettendoli a confronto con le cifre sulla mortalità dell’ufficio nazionale di statistica, gli studiosi hanno rilevato, nei pazienti in cura per il colesterolo e malati di tumore, una riduzione del 47% del rischio di morire di cancro alla prostata, del 43% di quello al seno, del 30% di quello all’intestino e del 22% di quello al polmone. Dati che confermano quelli di precedenti ricerche sull’effetto protettivo delle statine nei malati di tumore. ”E’ molto interessante – commenta Carter – l’idea che se il colesterolo alto può causare il cancro, i farmaci per abbassarlo, come le statine, possono invece ridurre tale rischio”. Lo studio in questo caso suggerisce proprio che ”c’è qualcosa, nell’avere una diagnosi di colesterolo alto – continua – che aumenta la sopravvivenza per i quattro tumori studiati, e sulla base di precedenti ricerche pensiamo che questo qualcosa sia l’effetto prodotto dalle statine”. Tuttavia, aggiunge Rahul Potluri, uno degli autori dello studio, ”rimane da vedere se le statine o altri farmaci cardiovascolari insieme abbiano un effetto sulla mortalità. I pazienti con cancro e ad alto rischio cardiovascolare – conclude – dovrebbero assumere le statine, come stabiliscono le linee guida. Non credo però, allo stato attuale, che possiamo prescrivere le statine per il tumore, a meno che i futuri studi clinici confermassero questi risultati”.

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