Taranto, bimbo di due anni cade dalle scale. I parenti devastano l’ospedale

28 Giu 2016 19:24 - di Redazione

I parenti di un bimbo di due anni hanno devastato l’ospedale Moscati a Taranto dove il piccolo era stato ricoverato in prognosi riservata, lamentando un ritardo nei soccorsi. Il bambino era caduto lunedì dalle scale interne, prive di protezione, di un palazzo del quartiere Paolo VI di Taranto, facendo un volo di circa quattro metri, e riportando gravi ferite alla testa. Dopo la caduta è stato soccorso dal 118 e trasportato prima all’ospedale Moscati e successivamente all’ospedale Santissima Annunziata dove è stato ricoverato con riserva di prognosi. Le sue condizioni sono comunque in via di miglioramento. L’Asl in una nota denuncia “vere e proprie azioni vandaliche” all’ospedale Moscati “da parte di alcuni cittadini” dopo il ricovero del bambino. Sono state danneggiate porte e finestre ed è stato messo a soqquadro il reparto di radiologia “nonostante – osserva l’Azienda sanitaria locale – la totale abnegazione del personale sanitario impegnato a salvare, come sempre, vite umane. In questo caso, la vita di un bimbo di due anni. Il danneggiamento di un ospedale rappresenta una vera sconfitta morale, privo di senso civico”. Il personale sanitario dell’ospedale Moscati, puntualizza l’Asl, “ha privilegiato la vita di un bambino anziché rispondere alle aggressioni di alcuni facinorosi, i quali anziché apprezzare la completa assistenza sanitaria, con un ricovero successivo nell’interesse del piccolo paziente presso il presidio ospedaliero Santissima Annunziata, dove sono presenti tutti i reparti chirurgici, hanno pensato bene di danneggiare quanto di utile è presente al Moscati”. La polizia è stata “costretta ad intervenire – conclude la nota – anche durante il ricovero ospedaliero avvenuto al Santissima Annunziata”.

Gli autori dei danneggiamenti, a quanto si è appreso, lamentavano presunti ritardi nei soccorsi e temevano ulteriori conseguenze per il piccolo in seguito alla decisione dei sanitari di disporre il suo trasferimento dall’ospedale Moscati del rione Paolo VI all’ospedale Santissima Annunziata, che si trova nel centro cittadino. “Un ospedale – attacca l’Asl – è luogo dove si salvano vite umane, dove gente sofferente viene curata: dovrebbe essere per tutti un luogo sacro. Il rispetto di un ambiente sanitario, luogo pubblico, è una condizione di maturità culturale, educazione, intelligenza che ci contraddistingue dalle popolazioni selvagge”.

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