David Cameron si dimette e dichiara: «La volontà del popolo sarà rispettata»
Cameron si dimette: il premier britannico ha annunciato le sue dimissioni parlando davanti a Downing Street dopo la vittoria del no all’Europa nel referendum sulla Brexit. Ha assicurato che sarà ancora primo ministro per i prossimi tre mesi e che verrà organizzata in ottobre l’elezione del nuovo leader del partito conservatore.
Cameron si dimette: l’annuncio davanti Downing Street
Dunque, dopo il verdetto che ha sancito la chiara intenzione della Gran Bretagna di optare per il leave, anche Cameron lascia. «Il popolo britannico ha votato per uscire dall’Europa e la sua volontà sarà rispettata», ha annunciato il primo ministro che, nel tentativo di calmierare gli animi, ha anche spiegato che non ci saranno cambiamenti immediati per i cittadini dell’Unione Europea che vivono in Gran Bretagna e per i britannici che risiedono in altri Paesi dell’Unione». Non solo: nelle prime battute del suo intervento post risultati refenderari, Cameron – dopo aver formalmente annunciato le sue dimissioni davanti a Downing Street – ha anche anticipato che parteciperà al Consiglio europeo della prossima settimana a Bruxelles. Infine, tracciando un ideale bilancio di quanto fin qui da lui realizzato, si è detto «fiero» per quanto proposto e conseguito nei sei anni da primo ministro, anni in cui – ha ricordato il premier – ha formato una coalizione di governo coi libdem dopo le elezioni del 2010, e ha indetto il referendum sull’indipendenza della Scozia e quello sull’Europa, che ha segnato la fine del suo mandato, imprwsso un importante stop alla sua carriera.
Cameron, non sarò il capitano al timone del cambiamento
«Io farò il possibile, come primo ministro, per pilotare la nave nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Ma non penso che sia giusto per me cercare di essere il capitano che guida il nostro paese verso la sua prossima destinazione», ha aggiunto un laconico Cameron che poi ha anche chiosato: «Non è una decisione che ho preso alla leggera. Ma credo che sia nell’interesse nazionale avere un periodo di stabilità e poi la nuova leadership richiesta». La leadership che guiderà la Gran Bretagna verso lo storico cambiamento sancito dalla Brexit.