Parisi avverte: niente ricatti, il governo stia fuori dalla campagna elettorale
Se il governo si dovesse mettere «contro Milano o Torino» in caso di vittoria alle elezioni di candidati non appartenenti al centrosinistra, «sarebbe molto grave». Lo ha detto il candidato sindaco del centrodestra a Milano, Stefano Parisi, commentando la polemica scoppiata tra il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, e la candidata del Movimento 5Stelle a Torino, Chiara Appendino, che domenica sfiderà al ballottaggio il sindaco uscente, Piero Fassino. Dal salotto di Maria Annunziata la candidata grillina si è scagliata contro la ministra che in un tweet polemico ha fatto capire che se i grillini a Torino vogliono tornare a un vecchio progetto del 2011 non avranno i finanziamenti. La Boschi ha replicato invitando la Appendino a non attaccarla e a occuparsi della città («Confermo. Se rinunciate al progetto, rinunciate al finanziamento. Non è un ricatto. Legga Chiamparino»).
Parisi: il governo non boicotti il centrodestra
«Io non credo a questo rischio – ha precisato Parisi – ma credo che i ministri dovrebbero essere più cauti in campagna elettorale, specie negli ultimi cinque giorni». Questo interventismo «troppo forte del governo in vista del ballottaggio é abbastanza grave – ha concluso Parisi – Renzi è attento a queste elezioni e mi sembra normale da segretario del Pd, ma da premier dovrebbe garantire più correttezza istituzionale». Un interventismo che tradisce la preoccupazione di Palazzo Chigi per l’esito del secondo turno, dopo i risultati deludenti della prima tornata di amministrative.