Omicidio della star di “The Voice”: identificato l’assassino
Lo strazio, il dolore, la commozione: tutto ora è riconducibile ad un nome e ad un volto, quello del’assassino di Christina Grimmie, la star del talent americano The Voice, killer senza un perché identificato in 24 ore dalla polizia. Si tratta di Kevin James Loibl, 27 anni, di San Petersburg, cittadina a circa 100 km da Orlando.
Identificato l’assassino di Christine Grimmie
La polizia ha trovato l’autore dell’omicidio della ventiduenne cantante pop americana, uccisa a colpi d’arma da fuoco da un presunto fan mentre firmava autografi dopo un concerto a Orlando, in Florida. E’ lui, Kevin James Loibl, killer apparentemente senza precedenti. Ancora ignoto il movente del gesto. La famiglia dell’aggressore ha lasciato una nota scritta sulla porta di casa esprimendo “il più grande dolore per la perdita alla famiglia, agli amici e ai fan della molto talentuosa e amata Christina Grimmie. Nessun altro commento”. Del resto come si può commentare il gesto di un folle, un presunto fan che si sposta appositamente da un’altra città per andare ad uccidere una giovane star del pop. Freddata mentre firmava autografi dopo un ultimo concerto. E’ morta così la cantante americana (con origini italiane e romene) Christina Grimmie, 22 anni, come noto e come ripetuto, stella di YouTube ed ex concorrente del talent show “The Voice”. Una dinamica che ricorda quella che costò la vita a John Lennon, ucciso la sera dell’8 dicembre del 1980 dal suo fan Mark Chapman mentre rincasava al Dakota Building a New York. Christina invece, dopo un concerto a Orlando, in Florida, si era fermata a firmare autografi ad un tavolo del merchandise insieme ai membri del gruppo Before You Exit, all’interno del Plaza Live Theater, quando un uomo si è fatto largo tra la folla e le ha sparato due colpi di pistola a distanza ravvicinata. La cantante è morta poche ore dopo all’ospedale. Suo fratello, secondo la polizia, ha evitato altre possibili vittime lanciandosi sullo sconosciuto per tentare di disarmarlo: ma lui ha sparato di nuovo e si è ucciso con una delle due pistole che aveva con sé.
Il killer è entrato nell’arena musicale armato fino ai denti
E al dramma della morte di una giovane innocente vittima della follia di un uomo, si aggiunge la beffa: quella che ha fatto sì che un pazzo, armato di ben due pistole, potesse avvicinarsi così tanto, fino a uccidere. Resta un mistero, infatti, come l’aggressore si sia procurato ben due pistole e sia riuscito a introdurle (con due caricatori e un coltello da caccia) nell’arena musicale, dove comunque non c’erano metal detector, ma solo guardie non armate che controllavano sacche e borse. Una vicenda che ripropone la questione sempre aperta sulla crescente violenza legata alle armi facili in America e sulla sicurezza nelle grandi kermesse.