Medico non diagnosticò tumore a una bimba: arrestato con la moglie

17 Giu 2016 13:51 - di Redazione

Ebbero in cura per due anni una bambina senza accorgersi che era affetta dal tumore che la uccise. Un medico e la moglie sono ai domiciliari per omicidio colposo: la donna è accusata anche di esercizio abusivo della professione medica, poiché affiancava il coniuge, pediatra, in una struttura sanitaria privata di Casal di Principe (Caserta) che è stata sequestrata. A carico dei due, i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della procura di Napoli nord.

Il medico è un pediatra della provincia di Caserta

La bimba, di tre anni, morì nel 2014 all’ospedale Santobono di Napoli per un neuroblastoma al quarto stadio. Gli indagati rispondono di omicidio colposo, abusivo esercizio di una professione, violazione dei sigilli, falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità e sostituzione di persona. Con l’ordinanza, i carabinieri di Casal di Principe che hanno condotto le indagini, hanno eseguito anche il decreto di sequestro del centro medico privato, a Casal di Principe, dove i due operavano. Secondo l’ipotesi della Procura di Napoli Nord la donna, sebbene non avesse alcuna abilitazione e competenza medica, ha preso in cura con il marito, che invece è pediatra, la bimba malata quando aveva tre mesi, nel maggio 2011, senza però comprendere l’esatta malattia da cui era affetta la piccola; le ha così somministrato delle cure che si sono rivelate inefficaci, fin quando nel settembre 2013 la situazione è precipitata. Una mattina infatti la bimba piangeva ed aveva problemi ad urinare; condotta dai genitori al centro medico, è stata visitata dalla falsa pediatra che ha attribuito i lamenti alle eccessive attenzioni dei genitori, prescrivendo un semplice antinfiammatorio. I pianti però proseguivano, così la piccola è stata portata al Santobono, dove gli specialisti, in seguito ad ecografia, hanno accertato la presenza di una massa tumorale diagnosticando un neuroblastoma al quarto stadio; la piccola è rimasta in cura un altro anno in ospedale ma non ce l’ha fatta.

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