L’Istat: per la prima volta dal 1926 calano i residenti in Italia

10 Giu 2016 15:43 - di Redazione

Per la prima volta dal 1926 calano i residenti in Italia. Al 31 dicembre 2015 risiedono 60 milioni 665.551 persone, di cui più di 5 milioni di stranieri; 8,3% dei residenti a livello nazionale, 10,6% al Centro-nord. Lo rende noto l’Istat che certifica che nel corso del 2015 il numero dei residenti ha registrato una diminuzione consistente per la prima volta negli ultimi 90 anni: il saldo complessivo è negativo per 130.061 unità. Il calo riguarda esclusivamente la popolazione di cittadinanza italiana: 141.777 residenti in meno, mentre la popolazione straniera aumenta di 11.716.

Istat: sempre meno bambini, aumentano i decessi

Dall’indagine Istat emerge anche che continua la diminuzione delle nascite in atto dal 2008. Nel 2015 i nati sono meno di mezzo milione (-17 mila sul 2014) di cui circa 72mila stranieri (14,8% del totale). I decessi sono stati oltre 647mila, quasi 50mila in più rispetto al 2014. Si tratta di un incremento sostenuto, da attribuire a fattori sia strutturali sia congiunturali. L’eccesso di mortalità ha riguardato i primi mesi dell’anno e soprattutto il mese di luglio, quando si sono registrate temperature particolarmente elevate per un periodo di tempo prolungato. Non si arresta il trend di invecchiamento della popolazione residente: l’età media è 44,7 anni. Il movimento naturale della popolazione ha fatto registrare un saldo (nati meno morti) negativo per quasi 162mila unità. Il saldo naturale è positivo per i cittadini stranieri (quasi 66mila unità), mentre per i residenti italiani il deficit è molto più ampio e pari a 227.390 unità.

 

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