I rifiuti ci ammorbano? Pazienza, sciopero dei netturbini per 24 ore
Evvai coi rifiuti per strada. Evviva i cassonetti stracolmi. Ovunque ti giri, rifiuti. E puzza. Perchè le città torneranno ad essere invase dall’immondizia per lo sciopero di 24 ore, che comincia a mezzanotte, dei lavoratori delle aziende di igiene ambientale. Uno scenario che si ripropone a solo due settimane dalla precedente protesta, del 30 maggio scorso. Presidi e manifestazioni sono in programma in tutti i territori. E nel frattempo i rifiuti saranno in bella mostra. Al centro della protesta proclamata da Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e Fiadel c’è il rinnovo dei due contratti nazionali (pubblico con Utilitalia e privato con Fise-Assoambiente), scaduti entrambi il 31 dicembre 2013, per circa 90mila lavoratori, equamente divisi tra pubblico e privato. A nulla è valsa la mediazione dell’Anci per evitare a sindaci e cittadini le criticità derivanti dal mancato svuotamento dei cassonetti nelle vie delle città. I rifiuti ci saranno. La faranno da padrone. I sindacati spingono anche per inserire nel contratto tutele e garanzie nei passaggi di gestione. “In un settore soggetto a continui cambi d’appalto come l’igiene ambientale – spiegano -, per tutelare i lavoratori è necessario implementare la clausola sociale per mantenere i diritti acquisiti in anni di lavoro”. Altra richiesta, come pregiudiziale, è di ‘sterilizzare’ il Jobs Act in tema di ‘licenziamenti facili’ per assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali. Nel rilevare che il rinnovo del contratto “continua a creare tensioni nelle fasi pre-elettorali”, Utilitalia sottolinea da un lato la disponibilità delle aziende a trovare un accordo e dall’altro il rifiuto dei sindacati alla proposta fatta dall’Anci di riconoscere un aumento mensile di 110 euro. Ma il nodo non sarebbe solo quello economico. “Ci accontenteremmo anche di meno – dicono i sindacati – l’importante è che quelle risorse siano reali e non finte come i soldi del monopoli”.