Giachetti e Fassina raccontano i “corteggiamenti” avuti dai gay
Piccole “rivelazioni” al Gay Village dove Roberto Giachetti (Pd) Stefano Fassina (SI), candidati a sindaco di Roma, sono stati intervistati da Vladimir Luxuria e Imma Battaglia. Alla domanda se mai un gay ci avesse provato con loro, Fassina ha risposto che durante una missione per lavoro in sud-America un funzionario del posto tentò un approccio con lui, arrivando a bussare fino alla sua camera d’albergo e fu poi respinto. Giachetti invece ha raccontato due episodi: il primo diversi anni fa quando era con degli amici all’Alibi e un frequentatore del locale, poi allontanato, «voleva praticamente violentarmi», ha detto scherzando. Il secondo con un suo caro amico, che si innamorò di lui, non ricambiato, e con cui poi si è mantenuta una profonda amicizia.
Candidata transessuale nella lista Pd
Ma non solo. «Parteciperò da sindaco al Gay Pride», ha detto Giachetti. «Non parteciperò al prossimo Gay Pride (che si terrà prima del ballottaggio, ndr) perché non voglio che sia strumentalizzato, visto che non ho partecipato al precedente non voglio ai pensi che ci vado per prender qualche voto in più». Alla domanda se le coppie gay e lesbiche con figli debbano avere diritto al welfare (per esempio, all’accesso ai nidi) come le coppie etero, risponde: «Assolutamente sì. Sono orgoglioso di avere una candidata transessuale nella lista socialista che mi supporta», ha aggiunto Giachetti.