Città sporche e cassonetti stracolmi: a Roma centro storico invaso dai rifiuti
Città sporche e disagi per i cittadini, cassonetti stracolmi di rifiuti. E anche il centro storico di Roma è stato invaso da cumuli di spazzatura. Le città sono tornate a essere invase dall’immondizia per lo sciopero di ventiquattro ore nel settore dell’igiene ambientale pubblico e privato. Presidi dovunque e a Roma davanti al Pantheon si è svolta una manifestazione. Nella Capitale lo sciopero ha coinvolto i dipendenti dell’Ama.
Rifiuti, i sindacati chiedono il rinnovo dei contratti
Uno scenario che si ripropone a solo due settimane dalla precedente protesta, del 30 maggio scorso. Al centro della protesta proclamata da Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel c’è il rinnovo dei due contratti nazionali (pubblico con Utilitalia e privato con Fise-Assoambiente), scaduti entrambi il 31 dicembre 2013, per circa 90mila lavoratori, equamente divisi tra pubblico e privato. A nulla è valsa la mediazione dell’Anci per evitare a sindaci e cittadini le criticità derivanti dal mancato svuotamento dei cassonetti nelle vie delle città. I sindacati spingono anche per inserire nel contratto tutele e garanzie nei passaggi di gestione.
I sindacati: nel Lazio ha aderito l’80% dei lavoratori
«Dai primi dati a questa seconda giornata di sciopero nazionale, che segue a quella proclamata il 30 maggio, hanno aderito intorno all’80% dei lavoratori in tutto il Lazio e quindi anche all’Ama», hanno sottolineato i sindacati. «Una risposta non scontata che invia un messaggio forte alla controparte: i lavoratori vogliono che sia rinnovato il contratto. La protesta non si fermerà fino a quando non ci sarà una vera apertura da parte delle aziende. Che sono responsabili dei grandi disagi che lo sciopero sta creando ai cittadini. Stupisce il silenzio della politica in una vertenza così delicata».