Ballottaggi, oggi si vota: la destra é in pole a Trieste e Milano
In due delle grandi città dei ballottaggi la sfida è «classica», tra destra e sinistra. Milano e Trieste sono due test che non mancheranno di avere eco sulla politica nazionale e in queste città il centrodestra ha ottime possibilità di vincere. Oggi i lombardi sono chiamati nuovamente alle urne in 16 Comuni per decidere i futuri sindaci. La sfida principale è tutta milanese, tra Beppe Sala, sostenuto dal centrosinistra (con cui si sono schierati anche i radicali) e Stefano Parisi dal centrodestra. Al primo turno a dividerli solo una manciata di voti (circa 5mila). Oltre un milione gli elettori, si tratta, secondo i dati forniti da Palazzo Marino, di 470.478 uomini e 531.700 donne, per complessivi 1.002.178 aventi diritto. Ai candidati il colosso delle vendite per corrispondenza ha chiesto le preferenze letterarie: Stefano Parisi ha indicato «Una storia di amore e di tenebra» di Amos Oz. «Leggetelo – consiglia Parisi ad Amazon – è un libro monumentale, la storia di una famiglia che rappresenta la storia d’Israele». Al secondo posto «La famiglia Karnowski» di Israel J. Singer. Al terzo un libro che unisce il giallo e la politica, «La spia inglese» di Daniel Silva. A seguire «La Follia» di Patrik McGrath. Chiude la cinquina, saggio economico «L’intelligenza del denaro» di Alberto Mingardi, si legge su “il Tempo“.
A Milano è sfida anche a colpi di libri
Giuseppe Sala si è detto «amante dei classici, ma alla ricerca detta novità». Sul podio i grandi della letteratura americana e di quella russa con «Pastorale americana» del suo scrittore preferito, Philip Roth, al primo posto, poi «Il Maestro e Margherita» di Michail Bulgakov, al secondo, e l’italiano Giuseppe Tomasi di Lampedusa con il suo «Gattopardo» al terzo. Al quarto posto la storia di un gruppo di ragazzi con «Open» di Andre Agassi e«L’insostenibile leggerezza dell’essere» di Milan Kundera.
A Trieste il centrodestra è già avanti
A Trieste Roberto Dipiazza (centrodestra) e Roberto Cosolini (centrosinistra) vanno oggi al ballottaggio per lo scranno più alto. Dipiazza, già sindaco della città per due mandati, ha ottenuto al primo turno 39.495 voti (40,81%. Cosolini, sindaco uscente, non si è visto premiato: ha raccolto 28.277 preferenze (29,22%). Una distanza che non gli sarà facile recuperare. I due candidati si presenteranno senza apparentamenti ed entrambi hanno fatto appello agli astensionisti del 5 giugno. Cosolini ha annunciato, in caso di riconferma, l’istituzione di un’autorità speciale per la trasparenza, soprattutto sul rilancio del Porto Vecchio, per il quale il premier Renzi ha assicurato una prima tranche di 50 milioni; in buona posizione per l’affidamento dell’incarico l’exgiudice Raffaele Morvay. Cosolini ha anche proposto i primi assessori, mentre Dipiazza si è riservato di farlo dopo il voto. La sua priorità, come ha spiegato, è di rimettere in sesto la macchina comunale, «inceppata da 10 anni». Fra i nodi più intricati della città, quelli della Ferriera di Servóla e di Porto Vecchio. Cosolini sostiene che entro l’anno si può decidere se l’area a caldo della Ferriera può continuare.