WhatsApp è “criptato”, intercettazioni impossibili per mancanza di fondi
Mancano i fondi, impossibile intercettare, colpa dei costi da sostenere per acquistare da aziende private i programmi di hackeraggio in grado di violare i sistemi Android per fornire materiale utile alle indagini. La “captazione” delle conversazioni e dei messaggi su WhatsApp è usata da procure, ma anche dall’intelligence di tutto il mondo (il cosiddetto trojan di Stato) e tutti si avvalgono di programmi e software prodotti da aziende private. Da quattro mesi a questa parte, dopo i nuovi aggiornamenti dei sistemi operativi Ios di Apple e Android sviluppato da Google, i software utilizzati dalle forze di polizia per monitorare il traffico dati si sono rivelati inefficaci. Indagini come quelle che di recente hanno coinvolto il pugile Raim Moutaharrik e portato al mandato di cattura nei confronti di Alice Brignoli e del marito Mohamed Koraichi andati a combattere con le truppe islamiche, sono ad alto rischio, denunciano gli inquirenti su Corriere della Sera. Il sistema finora utilizzato da polizia e Ros dei carabinieri prevedeva la possibilità di spedire un virus (trojan) in remoto, attraverso mail o sms non visibili all’intercettato, in grado di «copiare» e inviare agli investigatori ogni file presente nella memoria. Programmi che, in sostanza, si comportano come virus malware e sui quali la Cassazione si è pronunciata solo di recente dando un parere positivo al loro utilizzo in fase di indagine. I costi e la rapidità con la quale i software Ios e Android vengono aggiornati rendono impossibile per le società stare al passo con i tempi. Da qui il blocco degli ultimi mesi. Il virus spia per Android costa 800 mila euro e quello per Apple oltre un milione e mezzo. Con il rischio di essere utilizzabili solo per poche settimane.